MILANO (Reuters) - Tra soltanto sei settimane, in occasione del consiglio sui tassi del 3 dicembre, la Banca centrale europea farà concretamente il punto - l'idea è naturalmente quella di un potenziamento - sulle misure espansive in atto.
Lo dice alla stampa il governatore Mario Draghi dopo la scontata conferma sul costo del denaro. A monte del ragionamento di Francoforte la constatazione di un'inflazione lungi dal rialzare la testa parallela a ulteriori rischi al ribasso su crescita e prezzi.
E' in ragione del quadro di evidente deterioramento che il consesso dei governatori, spiega il presidente, ha svolto un'approfondita discussione sull'intero spettro degli strumenti a disposizione - compresa l'ipotesi di un taglio sul tasso dei depositi, da settembre dell'anno scorso già a -0,2%.
A dimostrazione che un segnale tanto 'dovish' non fosse già nei prezzi la corale reazione dei mercati: euro sotto 1,12 dollari e borse in festa, mentre si assottigliano ulteriormente i tassi sul secondario.
Come quelle degli operatori, le scommesse degli analisti si fermavano infatti a un più vago accenno alla possibilità di ritocco - più probabile nella tempistica che nell'importo - del programma degli acquisti di 'quantitative easing'.
E' quindi bastato un riferimento - agli 'Ecb watcher' il compito di valutare quanto obliquo - alla possibilità di un taglio sui depositi per dare benzina al mercato.
Non va poi dimenticato che la prossima riunione sui tassi di inizio dicembre coinciderà con l'aggiornamento delle stime trimestrali dello staff Bce, che da tempo ormai equivalgono a una revisione al ribasso delle aspettative di inflazione.
Sarà dunque quella l'occasione per un'analisi più approfondita. "In un simile contesto, il 'grado' di espansione della politica monetaria andrà riesaminato con il consiglio di dicembre" spiega il presidente.
Sono stati "in pochi" oggi tra i governatori a chiedere un intervento immediato, precisa, ma questo non ha impedito al consiglio Bce di prendere in analisi l'intero armamentario degli strumenti.
Nella rosa delle opzioni si affaccia per la prima volta quella di un taglio sul riferimento dei depositi.
"Ho sempre detto che finora non se ne era discusso ma oggi se ne è discusso: è uno degli strumenti di politica monetaria a cui facevo riferimento quando ho detto che abbiamo esaminato tutte le opzioni" aggiunge.
Proseguendo l'attento monitoraggio sul concretizzarsi dei rischi al ribasso, chiude Draghi, la banca centrale non si limita a prendere tempo ma "lavora e valuta".