Di Ambar Warrick
Investing.com - L’inflazione al consumo cinese è risultata più debole del previsto nel mese di marzo, mentre l’inflazione dei prezzi alla produzione si è contratta ad un ritmo costante, in un contesto di segnali che indicano che la ripresa economica del Paese, soprattutto nel settore manifatturiero, sta perdendo vigore.
L’indice dei prezzi al consumo (CPI) è cresciuto dello 0,7% a marzo, più lentamente rispetto alle aspettative dell’1% e alla lettura del mese precedente dell’1%, come hanno mostrato martedì i dati dell’Ufficio nazionale di statistica.
Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,3% a marzo rispetto al mese precedente.
La lettura ha mostrato che la spesa dei consumatori stenta ancora a crescere nonostante la revoca delle restrizioni anti-COVID e le misure adottate dal governo per sostenere la spesa. La spesa al consumo è un motore fondamentale dell’economia cinese e deve ancora riprendersi completamente dalla pandemia di COVID, che ha visto il Paese sopportare tre anni di lockdown.
La debolezza dell’inflazione dei prezzi alla produzione (IPP) ha inoltre indicato che la ripresa dell’attività manifatturiera si sta esaurendo. L’inflazione IPP è scesa del 2,5% a marzo, come previsto, dopo un calo simile a febbraio.
La lettura è in linea con i dati che hanno mostrato che l’attività manifatturiera cinese ha faticato ad espandersi a marzo. Il settore manifatturiero è un indicatore dell’economia cinese ed è ora vicino al territorio di contrazione dopo un iniziale rimbalzo post-COVID.
Le fabbriche cinesi sono alle prese con la debolezza della domanda estera in seguito al peggioramento delle condizioni economiche in tutto il mondo, che a sua volta ha intaccato le esportazioni cinesi.
I dati previsti per la fine di questa settimana dovrebbero mostrare che le esportazioni hanno continuato a ridursi a marzo, anche se importazioni dovrebbero migliorare dopo quattro mesi consecutivi di cali.
Lo yuan cinese è sceso dello 0,1% dopo la lettura di martedì, in quanto la debolezza dell’inflazione offre meno margine alla People’s Bank of China per aumentare i tassi di interesse. L’anno scorso la banca centrale aveva allentato notevolmente la politica monetaria per sostenere la crescita economica, che a sua volta aveva intaccato lo yuan.
La lettura di martedì, insieme ai recenti segnali di rallentamento della crescita del settore manifatturiero cinese, indica che la ripresa economica del Paese potrebbe non essere così pronunciata come i mercati sperano.