ROMA (Reuters) - Il piano del premier Matteo Renzi di riduzione della pressione fiscale da 50 miliardi in quattro anni risponde più alle esigenze di aumentare il consenso elettorale che a stimolare la crescita economica, per la quale servirebbero più fondi pubblici da destinare agli investimenti. Lo ha detto il segretario della Fiom Maurizio Landini.
"Per ora stiamo agli annunci. E' chiaro che nel nostro Paese, da circa 20 anni, tutti i governi dovevano ridurre tutti le tasse. L'esito è che siamo a un aumento sulla tassazione su quelli che pagano le tasse", ha detto Landini a margine della firma a Palazzo Chigi dell'accordo sull'assetto di Whirlpool in Italia fra governo, sindacati e vertici della società.
"Piuttosto che avere qualche voto in più, bisogna recuperare risorse per far partire gli investimenti", ha detto il leader sindacale, critico verso la politica economica del governo.
Il premier ha ribadito ieri, in un'intervista al Tg5 che intende mantere la sua promessa di riduzione delle tasse, a cominciare dall'abolizione della Tasi sulla prima casa già nel 2016, quale che sia l'atteggiamento parlamentare della minoranza interna del Pd, finora piuttosto scettica.