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Fmi: Italia rischia impatto notevole da sviluppi negativi Grecia

Pubblicato 07.07.2015, 12:36
© Reuters. Il direttore del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde

MILANO (Reuters) - In assenza di un responso credibile a livello europeo, l'Italia resta notevolmente esposta a sviluppi negativi della crisi greca, sebbene l'esposizione diretta sia limitata.

E' l'avvertimento contenuto nel rapporto annuale 'Article IV' stilato dal Fondo monetario internazionale, che ha confermato la stima di crescita dell'economia italiana per quest'anno (+0,7%, come quella diffusa a maggio, allineata a quella del governo).

Rispetto alle stime di finanza pubblica del World economic Outlook di aprile, invece, aumentano lievemente i numeri del deficit, diminuiscono quelli del debito.

Nel dettaglio la stima deficit/pil 2015 sale a 2,7% da 2,6% di aprile, quella 2016 a 2,1% da 1,7%. Il rapporto debito/pil 2015 scende a 133,3% da 133,8%, quello 2016 a 132,1% da 132,9%.

Rispetto a questo scenario, sostiene il Fondo monetario, i rischi sono ampiamente bilanciati.

Dal quantitative easing della Banca centrale europea, dalla discesa dei prezzi del greggio e dal deprezzamento dell'euro, come dall'accelerazione delle riforme strutturali potrebbe derivare un impatto più positivo del previsto, velocizzando una ripresa che resta "in ritardo e fragile".

Ma dal'altro canto la stagnazione e la bassa inflazione potrebbero complicare gli sforzi di riduzione del debito pubblico, che resta un fattore di vulnerabilità in fase di turbolenze di mercato, insieme all'alto livello delle sofferenze bancarie e all'elevata esposizione degli istituti di credito, la cui profittabilità resta bassa, al rischio sovrano.

CON SCENARIO NEGATIVO POSSIBILE RICORSO ITALIA A OMT BCE

E in assenza di una "reazione politica ampia e potente" a livello europeo, "sviluppi negativi in Grecia potrebbero avere un impatto considerevole sull'Italia attraverso gli effetti sulla fiducia, sebbene l'esposizione diretta sia limitata".

Nella valutazione dei rischi, il Fondo ritiene che l'Italia potrebbe aver bisogno di chiedere l'attivazione del programma Omt (Outright monetary transaction), ovvero il cosiddetto scudo anti-spread della Bce, che acquisterebbe quantità illimitate di titoli pubblici dietro precisi impegni da parte del governo.

Un'eventualità che il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha recentemente escluso, ma che per il Fmi potrebbe concretizzarsi se da "eventi politici sociali e avversi in altri stati della zona euro altamente indebitati" i rendimenti dei titoli pubblici italiani venissero spinti verso l'alto, "minando la fiducia e spingendo l'Italia in un cattivo equilibrio".

L'altro responso politico a una simile eventualità sarebbe il rispetto dei target di finanza pubblica, per rafforzare la credibilità.

In generale, il Fmi raccomanda un alleggerimento del bilancio pubblico, obiettivo da perseguire riducendo il carico fiscale su capitale e lavoro e abbattendo la spesa. Al governo viene riconosciuto l'avvio di riforme per il miglioramento della produttività, come quella del mercato del lavoro, che va però pienamente implementata.

RIFORMARE PA, ELIMINARE INEFFICIENZE GIUSTIZIA

Il Fondo inoltre sollecita la rapida adozione e la corretta implementazione della riforma della pubblica amministrazione, elemento che contribuirebbe a sbloccare il potenziale di crescita del settore privato.

Tra i punti citati, l'introduzione di una maggiore autonomia e di criteri di valutazione dei manager pubblici e il miglioramento della mobilità dei dipendenti, la cui retribuzione andrebbe differenziata a livello territoriale e parametrata alla produttività.

Per il Fondo, il sistema giudiziario italiano resta altamente inefficiente, nonostante i tentativi di riforma. Viene suggerito di valutare una "razionalizzazione dei casi che arrivano alla Corte di Cassazione" e l'introduzione di "misure ad hoc" per ridurre il numero di cause pendenti.

© Reuters. Il direttore del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde

Altro punto dolente è il ritardo nella pulizia dei bilanci delle banche e delle imprese private, fiaccati dalla prolungata recessione vissuta dall'economia.

Il Fondo raccomanda l'introduzione di una "strategia complessiva", basata di su un approccio "bastone e carota", in cui convivono, tra l'altro, un rafforzamento degli accantonamenti e l'introduzione di incentivi fiscali alle svalutazioni.

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