ROMA (Reuters) - La possibilità per i lavoratori precoci di anticipare l'età della pensione è uno dei nodi ancora da sciogliere tra governo e sindacati perché l'intervento ha un costo alto.
Lo ha detto il ministro del Welfare, Giuliano Poletti, spiegando che la riunione del 21 settembre, l'ultima prevista, servirà anche a 'fare i conti' sulle risorse necessarie.
"Quello dei lavoratori precoci è un tema della discussione. Abbiamo detto in termini molto chiari che era un problema molto difficile perché il costo è molto alto, quindi dobbiamo fare i conti. E questo è quello che faremo il 21".
Poletti si augura che la riunione del 21 settembre sarà l'occasione per fare la sintesi della discussione in corso con i sindacati dal mese di maggio. "Il problema è fare scelte sul tipo di intervento e sulle risorse".
Il governo non ha ufficializzato quante risorse può permettersi di inserire nella legge di Bilancio per la partita previdenziale ma secondo fonti sindacali non intende andare oltre i 2 miliardi. Le organizzazioni dei lavoratori chiedono almeno 2,5 miliardi.
Per quanto riguarda i lavoratori precoci, coloro che sono in attività da prima di raggiungere la maggiore età, i sindacati vorrebbero che fosse garantita la pensione con 41 anni di contributi secchi. Per il governo l'ipotesi è onerosa. Si ragiona quindi sulla possibilità di dare accesso all'Anticipo pensionistico (Ape) gratuito anche a questi lavoratori, oppure di limitare il beneficio dei 41 anni di contributi a coloro che hanno cominciato tra i 14 e 16 anni.