TOKYO (Reuters) - La crescita della manifattura giapponese ha subito uno stallo a gennaio, con gli ordini per l'export che hanno subito il calo più netto in due anni e mezzo e le aziende che hanno dovuto tagliare la produzione. Lo mostra il dato preliminare del Pmi pubblicato oggi.
La rilevazione sembra essere l'ennesimo segnale che nel nuovo anno potrebbero rafforzarsi i timori di un rallentamento della crescita globale a causa del peggioramento del conflitto commerciale tra Cina e Stati Uniti.
Gli economisti interpellati da Reuters avevano già preso in considerazione la possibilità che il Giappone possa andare in recessione quest'anno a causa del raffreddamento della domanda interna e estera e per un aumento delle tasse sulle vendite previsto per ottobre.
Il Pmi Flash Markit/Nikkei del manifatturiero destagionalizzato a gennaio è sceso a 50 dal 52,6 finale di dicembre, toccando il limite di demarcazione tra espansione e contrazione.
Oltre al calo degli ordini dall'estero, che hanno portato gli imprenditori del manifatturiero a tagliare la produzione, la fiducia è scesa al minimo in sei anni, anche se è rimasta in territorio positivo.
La voce che misura l'andamento dei nuovi ordini suggerisce ulteriore debolezza nei mesi a venire: l'export scende a 46,1 da 49,1 di dicembre.
L'economia giapponese è sensibile ai cambiamenti della domanda globale, in particolar modo quella cinese, il suo maggior partner commerciale.