Di Ambar Warrick
Investing.com-- La produzione industriale giapponese ha superato le aspettative nel mese di agosto, come hanno mostrato i dati di venerdì, grazie alla forza della produzione di macchinari industriali e di prodotti chimici raffinati che hanno contribuito a compensare il rallentamento del principale settore automobilistico del paese.
Una lettura separata ha mostrato che anche vendite al dettaglio è cresciuto più del previsto in agosto, con la forza del mercato del lavoro ha garantito che la spesa dei consumatori rimanesse resistente nonostante i venti contrari derivanti dall'aumento dell'inflazione e dall'indebolimento dello yen.
La Produzione industriale giapponese è aumentata del 2,7% ad agosto rispetto al mese precedente, battendo le aspettative di una crescita dello 0,2%. Il dato segna il terzo mese consecutivo di crescita industriale per il Giappone dopo l'allentamento dei limiti imposti dalla COVID all'inizio dell'anno.
Un sondaggio del Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria prevedeva un aumento della produzione 2,9% a settembre e 3,2% in ottobre.
Negli ultimi mesi le fabbriche giapponesi hanno incrementato la spesa sulla base delle aspettative che i venti contrari derivanti dall'alta inflazione e dal rallentamento dell'economia globale si attenuino verso la fine dell'anno. Le industrie orientate all'esportazione hanno anche beneficiato dell'indebolimento dello yen, che si aggira sui minimi da 24 anni.
Le spedizioni delle industrie giapponesi sono aumentate dell'1,9% in agosto, sostenute soprattutto dalle esportazioni di automobili e macchinari industriali. Tuttavia, la produzione di elettronica e automobili è diminuita ad agosto a causa della carenza di chip.
Le vendite al dettaglio giapponesi sono aumentate del 4,1% ad agosto rispetto all'anno precedente, battendo le aspettative di crescita del 2,8% e la lettura di luglio del 2,4%.
La stabilità dei livelli occupazionali sembra essere il fattore principale alla base della lettura, poiché i dati mostrano che Disoccupazione giapponese è rimasto fermo al 2,5% in agosto. Anche i salari giapponesi sono cresciuti costantemente quest'anno.
La spesa per i consumi nel Paese, in particolare per l'abbigliamento e i beni di consumo, ha resistito quest'anno nonostante i venti contrari dovuti all'aumento dell'inflazione.
I dati di venerdì mostrano che alcuni aspetti della terza economia mondiale rimangono resistenti nonostante l'alta inflazione e l'indebolimento dello yen. Il Giappone sta lottando con l'impennata dei prezzi delle materie prime di quest'anno, che ha reso le sue esportazioni di energia molto più costose e ha fatto salire l'inflazione, che è quasi ai massimi da otto anni.
Tuttavia, la Banca del Giappone non ha dato alcuna indicazione di voler inasprire la politica monetaria, dato che tassi di interesse e una posizione accomodante hanno ampiamente sostenuto l'economia negli ultimi due anni.
Il yen è rimasto poco variato dopo i dati, scambiando vicino ai minimi di 24 anni a 144,45 per il dollaro.