LONDRA (Reuters) - Il settore privato britannico si è contratto in luglio al passo più rapido dal 2009 secondo quanto emerge dall'indagine mensile sui direttori d'acquisto, rendendo di fatto scontato un nuovo intervento espansivo da parte della Bank of England domani al termine del meeting di politica monetaria.
La lettura finale dell'indice Pmi servizi britannico, elaborato da Markit/Cips, si conferma oggi sui 47,4 punti della stima flash -- dunque sotto la soglia dei 50 punti che separa le rilevazioni di crescita da quelle di contrazione del settore -- rispetto ai 52,3 di giugno: si tratta del dato peggiore dal marzo 2009.
Il Pmi composito, che combina le rilevazioni giunte da tutti i settori (servizi, manifatturiero e costruzioni), si è attestato a 47,3 punti, sotto i 47,7 della stima flash e i 51,9 di giugno: si tratta in questo caso del minimo da aprile 2009 e del calo mensile dell'indice più ampio da quando, nel 1998, è stata avviata la serie.
I numeri certificano l'impatto sull'economia britannica del voto di fine giugno a favore dell'uscita del paese dall'Ue.
Il capo economista di Markit, Chris Williamson spiega che i numeri odierni suggeriscono una contrazione del Pil britannico dello 0,4% nel terzo trimestre, una performance che non si vedeva dall'inizio del 2009, quando ebbe luogo l'ultimo taglio dei tassi da parte della Bank of England.
"La discesa senza precedenti mese su mese del Pmi composito ha senza dubbio incrementato le possibilità che il Regno Unito scivoli quanto meno in un recessione moderata" afferma Williamson.