Di Catherine Reynolds
Investing.com - L’indice sui prezzi al consumo annuale nel Regno Unito è schizzato al 5,1% a novembre, aumentando le pressioni perché la Banca d’Inghilterra alzi i tassi di interesse.
L’Ufficio Nazionale di Statistica britannico (ONS) ha riportato questo mercoledì che i prezzi al consumo sono saliti al tasso più rapido dal settembre 2008, dal 4,2% di ottobre. Gli analisti si aspettavano un +4,7%. Il tasso mensile è salito dello 0,7% rispetto al calo dello 0,1% dello stesso mese dell’anno scorso.
L’ONS attribuisce l’aumento dell’inflazione ai servizi di trasporto, immobiliari e per le famiglie.
I dati sull’inflazione sono gli ultimi sui prezzi al consumo che i policymaker della BoE avranno prima del loro ultimo vertice dell’anno, in agenda domani. La forza del mercato del lavoro e l’inflazione elevata alimentano le aspettative di tassi di interesse più alti. Ma i timori per la prospettiva di un rallentamento economico dovuto alla rapida diffusione della variante Omicron del Covid-19 fanno sì che probabilmente i policymaker lasceranno i tassi invariati.
Ieri, l’ultimo report sull’occupazione britannica ha rivelato che la crescita dell’occupazione resta forte ed i posti disponibili sono rimasti a livelli record a novembre.
La BoE avrebbe dovuto alzare i tassi a novembre, secondo le attese, con quello che sarebbe stato il primo aumento dall’arrivo della pandemia, ma ha deciso di lasciarli invariati, nonostante le indicazioni interventiste di alcuni policymaker prima del vertice.
I dati della scorsa settimana hanno mostrato che l’economia britannica è rimasta piatta ad ottobre, ancor prima dell’arrivo di Omicron, spingendo i mercati a rinviare le attese su un aumento dei tassi a febbraio.