Di Geoffrey Smith
Investing.com - Un indicatore chiave sull’attività manifatturiera USA è migliorato a gennaio, ma un’altra lettura da cui è emerso un calo dell’attività non ha placato i timori di un’imminente recessione.
L’indice manifatturiero della Federal Reserve di Philadelphia è salito leggermente per il secondo mese di fila, a -8,9 da un -13,7 rivisto al rialzo di dicembre. Sebbene l’indice sia ancora basso per gli standard storici, si pone in netto contrasto col tonfo dell’indice analogo pubblicato ad inizio settimana dalla Fed di New York.
L’indice Philly Fed solitamente è considerato un riflesso più accurato dei trend manifatturieri in tutta la nazione.
“Gli indicatori sull’attività industriale e sui nuovi ordinativi sono migliorati rispetto a dicembre, ma restano negativi”, hanno scritto gli autori in una sintesi, aggiungendo che il sondaggio suggerisce che le aziende hanno solo “aspettative moderate sulla crescita nei prossimi sei mesi”.
Ulteriori prove di rallentamento dell’economia sono arrivate dai dati sulle nuove costruzioni e sulle concessioni edilizie di dicembre, entrambi scesi ai minimi da metà 2020.
Il mercato del lavoro, tuttavia, resta una nota positiva, con le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione scese ad un nuovo minimo di nove mesi di 190.000 unità, contro le attese di un aumento. I dati hanno rafforzato l’impressione che il crescente numero di persone licenziate in tutto il paese non sta avendo difficoltà a trovare un nuovo impiego e che il rallentamento potrebbe non essere tanto grave come lo sarebbe stato altrimenti.