Investing.com - Il settore dei servizi britannico rallenta più del previsto ad aprile, segnando la crescita più lenta di oltre tre anni e ridimensionando l’ottimismo per lo stato di salute dell’economia britannica dal momento che il settore è responsabile di quasi l’80% del prodotto interno lordo, secondo i dati rilasciati questo giovedì.
Nel report dell’agenzia di ricerche di mercato Markit si legge che l’indice destagionalizzato dei direttori acquisti Markit/CIPS per il settore dei servizi è sceso a 52,3 il mese scorso da una lettura di 53,7 di marzo.
Gli analisti avevano previsto che l’indice scendesse a 53,5 ad aprile.
Un livello superiore a 50,0 indica una crescita dell’industria, mentre un livello inferiore a 50,0 è indice di una contrazione.
Il tasso di espansione rallenta per la terza volta in cinque mesi al minimo dal febbraio del 2013.
Il report ha rivelato inoltre il tasso più lento dell’aumento dell’occupazione dall’agosto del 2013 e che l’indice dei prezzi alla produzione ha segnato il massimo di 27 mesi.
Chris Williamson, capo economista di Markit, ha dichiarato che i dati sul settore dei servizi fanno eco a quelli altrettanto deboli sul settore manifatturiero e su quello edile, costituendo “una triplice notizia deludente sullo stato di salute dell’economia all’inizio del secondo trimestre”.
“I dati sugli indici PMI sono segnale di una crescita economica quasi in stallo, che passa dallo 0,4% del primo trimestre ad appena lo 0,1% ad aprile”, ha aggiunto Williamson.
Tuttavia, Williamson nota che parte dell’indebolimento può essere attribuito al periodo di Pasqua e che ad aprile c’è stato un aumento del numero delle compagnie che hanno affermato che l’incertezza legata al referendum del 23 giugno sull’appartenenza all’Unione Europea (UE) ha spinto molti clienti a rinunciare agli acquisti, “facendo peggiorare una domanda già debole per via dei timori per la crescita globale e dei tagli alle spese da parte del governo”.
“Il peggioramento registrato ad aprile è simile a quello registrato in passato quando la Banca d’Inghilterra ha ritenuto necessario dare slancio alla crescita tagliando i tassi di interesse o adottando misure straordinarie come un allentamento monetario”, conclude Williamson.
Il cambio GBP/USD si è attestato a 1,4467 da 1,4480 segnato prima della pubblicazione dei dati, mentre la coppia EUR/GBP si attesta a 0,7909 da 0,7902.
Intanto, i titoli azionari europei sono al rialzo, con l’indice londinese FTSE 100 su dello 0,64%. L’EURO STOXX 50 è in salita dello 0,76%, il francese CAC 40 segna +0,36%, mentre il tedesco DAX sale dello 0,74%.