Investing.com - Sebbene l’attività del settore dei servizi nel Regno Unito sia aumentata a marzo, la crescita trimestrale resta al minimo di tre anni, secondo quanto emerge dai dati di questo martedì.
Nel report dell’agenzia di ricerche di mercato Markit si legge che l’indice destagionalizzato dei direttori acquisti Markit/CIPS per il settore dei servizi è salito a 53,7 il mese scorso da 52,7 di febbraio, la lettura vicina al minimo di tre anni. Gli analisti avevano previsto che l’indice salisse a 53,7 a marzo.
Un livello superiore a 50,0 indica una crescita dell’industria, mentre un livello inferiore a 50,0 è indice di una contrazione.
Nonostante il lieve rialzo rispetto alla lettura di febbraio, il mese di marzo ha chiuso il trimestre più debole per la crescita del settore dei servizi britannico dal primo trimestre del 2013.
I dati hanno mostrato inoltre l’incremento minore delle nuove imprese dal gennaio del 2013.
Intanto, le tariffe dei fornitori di servizi sono salite al tasso più veloce degli ultimi due anni.
Chris Williamson, capo economista di Markit, ha spiegato che il rialzo visto nel settore dei servizi non basta ad evitare che gli indici PMI indichino un rallentamento della crescita economica nel primo trimestre e prevede una crescita del PIL dello 0,4%, rispetto allo 0,6% del quarto trimestre.
Inoltre, Williamson ha dichiarato che la fiducia delle imprese resta debole per via dei timori per l’economia globale, dell’imminente referendum con cui il Regno Unito deciderà se fare ancora parte o meno dell’Unione Europea e di ulteriori tagli alle spese annunciati dal governo.
Secondo Williamson, è improbabile che l’aumento della crescita di marzo rappresenti l’inizio di un rialzo a lungo termine ma anzi è possibile un nuovo indebolimento della crescita nel secondo trimestre.
“Con l’indice PMI che si trova in un territorio in cui di solito la Banca d’Inghilterra decide di allentare la politica monetaria, l’aumento dei tassi di interesse sembra sempre più lontano”, ha aggiunto Williamson.
Il cambio GBP/USD si è attestato a 1,4217 da 1,4220 segnato prima della pubblicazione dei dati, mentre la coppia EUR/GBP si attesta a 0,7993 da 0,7988.
Intanto, i titoli azionari europei restano al ribasso, con l’indice londinese FTSE 100 che crolla dell’1,39%. L’EURO STOXX 50 crolla dell’1,98%, il francese CAC 40 segna -2,10%, mentre il tedesco DAX registra un crollo del 2,51%.