ROMA, 28 febbraio (Reuters) - Secondo i dati provvisori di Istat, a febbraio l'indice Nic dei prezzi al consumo ha registrato una variazione di +0,2% su mese e di 1,1% su anno.
A gennaio l'indice Nic era risultato in rialzo dello 0,1% su mese e dell'0,9% su base annua.
"Le componenti maggiormente volatili continuano a determinare oscillazioni dell’inflazione, sia al rialzo sia al ribasso", commenta Istat. "La crescita dei prezzi al consumo depurata dell’influenza di queste componenti rimane debole e pari a mezzo punto percentuale", sottolinea.
La lieve accelerazione dell’inflazione a febbraio è imputabile prevalentemente, dice l'istituto, ai prezzi dei beni alimentari sia lavorati (da una variazione tendenziale nulla a +1,2%) sia non lavorati (da +1,7% a +3,7%) e in misura minore ai prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +0,3% a +0,8%) e dei tabacchi (da +2,9% a +4,5%).
Questa dinamica è stata in parte attenuata dal rallentamento dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +2,2% a +0,9%) e dall’ampliarsi della flessione di quelli dei servizi relativi alle comunicazioni (da -2,0% a -4,9%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rimane contenuta e stabile a +0,5%, mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera da +0,6%a +0,8%.
L’inflazione acquisita per il 2019 è +0,3% per l’indice generale e -0,2% per la componente di fondo.
Secondo le stime preliminari rese note oggi, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,2% su base mensile e aumenta dell'1,2% su base annua, rispetto al -1,7% su mese e al +0,9% su anno visti il mese primi.
Il dato è sostanzialmente in linea con le attese degli analisti che si aspettavano un -0,1% congiunturale e un +1,2% tendenziale.