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Italia, -20,5 milioni export alimentare verso Russia agosto-settembre

Pubblicato 22.12.2014, 18:24
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ROMA (Reuters) - L'export agroalimentare italiano verso la Russia si è ridotto di oltre il 18% in agosto e settembre con una perdita di più di 20,5 milioni di euro, secondo l'Istituto nazionale di economia agraria (Inea).

Lo scorso 7 agosto la Russia ha decretato un embargo applicabile dal giorno successivo e per la durata di un anno sulle importazioni agroalimentari come ritorsione alle sanzioni decise da Usa e Ue contro Mosca per il sostegno agli indipendentisti in Ucraina.

L'Italia è il sesto paese europeo nel 2013 per esportazioni agroalimentari verso il mercato russo, passate in 10 anni da 222 milioni di euro a oltre 684 milioni (+208%). Le produzioni interessate dal blocco sono quelle ortofrutticole, la carne, il latte e derivati, i prodotti ittici e altre preparazioni alimentari.

Uno studio dell'Inea pubblicato oggi dice che l'andamento delle esportazioni dei primi due mesi di applicazione dell'embargo è legato "non solo ai comparti bloccati ma anche all'effetto indiretto su altri comparti che, sebbene non interessati dal decreto di embargo, hanno risentito del contesto politico-economico riducendo i loro flussi verso la Russia".

Di contro la riduzione generale è stata in parte attenuata da alcune produzioni che sono, invece, riuscite ad aumentare la propria presenza sul mercato russo anche in questo contesto. E' il caso, ad esempio, dei derivati dei cereali, gli ortaggi trasformati e i prodotti ittici.

Nel periodo agosto-settembre a risentire maggiormente dell'embargo, anche per la deperibilità dei prodotti, è il settore ortofrutticolo e, in particolare, il comparto della frutta fresca le cui esportazioni nel 2013 hanno superato i 60 milioni di euro.

In particolare, le produzioni più colpite sono quelle di mele (17,1 milioni di euro), uva da tavola (16,5 milioni), kiwi (12,6 milioni) e pesche (7,3 milioni).

Altro comparto colpito dall'embargo è quello lattiero-caseario, i cui flussi verso la Russia sono stati pari a circa 45 milioni di euro nel 2013, quasi il 2% dell'export italiano complessivo del comparto.

Nello specifico formaggi e latticini sono i prodotti con il più alto valore di esportazioni bloccate verso la Russia (43,3 milioni). Tra questi, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano patiscono in particolar modo gli effetti della situazione politica creatasi, data la forte crescita negli ultimi anni delle esportazioni verso il mercato russo che nel 2013 avevano raggiunto i 15 milioni di euro.

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Gli esperti dell'Inea prevedono che nel corso del 2015 e ancor di più nel corso dei due anni successivi qualora l'embargo venisse protratto, "l'export commerciale dei settori più colpiti riuscirebbe ad aggiustarsi grazie all'aumento del flusso di export verso i paesi limitrofi alla Russia, per un effetto di triangolazione commerciale, a conferma del fatto che l'efficacia dell'embargo è limitata al 2015".

((Redazione Roma, reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 06 85224210, Reuters Messaging: giselda.vagnoni.reuters.com@reuters.net))

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