MILANO/ROMA (Reuters) - La forte revisione a sorpresa del Pil del primo trimestre apre uno scenario più positivo per la crescita italiana.
Dopo i primi tre mesi la crescita acquisità è già pari allo 0,9%, equivalente alla stima della Commissione europea per l'intero anno e oltre quella Fmi, che si ferma allo 0,8%.
A sostenere lo scenario per l'anno in corso sono la revisione al rialzo della stima del Pil del primo trimestre, a +0,4% dal preliminare +0,2% su trimestre e a +1,2% da +0,8% su anno. Ma aiutano anche i dati relativi al quarto trimestre del 2016: il dato congiunturale è stato alzato a +0,3% da +0,2%, il tendenziale a +1,1% da +1,0% .
Gli economisti invitano però a una certa prudenza: la revisione è di una portata con pochi precedenti e il contributo alla crescita delle scorte, voce residuale tra le componenti del Pil, è particolarmente elevato.
"Il dato sintetico è molto positivo, mentre nel dettaglio a mio avviso ci sono delle note di cautela: buona parte della crescita arriva dalle scorte, che hanno contribuito per 0,4 punti. Come di consueto, questo si presta a diverse interpretazioni e potrebbe aggiungere una certa volatilità al trimestre in corso" commenta Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo (MI:ISP).
Si fa largo comunque lo scenario di revisione al rialzo delle stime sulla crescita 2017.
"Dopo questi dati verosimilmente il profilo medio di crescita del Pil nel 2017 sarà più alto dell'1% da noi previsto e potrebbe essere più forte anche dell'1,1% indicato dal governo" aggiunge Mameli.
Tra le voci del Pil spicca la buona performance dei consumi delle famiglie, che smentisce le diffuse attese di rallentamento e contribuisce per 0,3 punti percentuali alla crescita del trimestre gennaio-marzo. In particolare crescono tra l'1 e il 2% l'acquisto di beni durevoli e semidurevoli.
All'opposto deludono gli investimenti, il cui ruolo per dare fiato alla congiuntura economica è stato sottolineato appena ieri dal governatore di Bankitalia Ignazio Visco.
Rispetto al quarto trimestre 2016 il calo è stato dello 0,8%, nonostante la ripresa di quelli in costruzioni.
"Preoccupa la nuova battuta d'arresto degli investimenti, il cui buon andamento a fine 2016 faceva ben sperare. Il dato è da monitorare nel corso dell'anno: l'avvio delle misure previste in Industria 4.0 dovrebbe favorire un miglioramento degli investimenti" commenta Stefania Tomasini, capo-economista di Prometeia.
Negativo, per 0,2 punti percentuali, l'apporto della domanda estera. La crescita delle importazioni, sostenuta dal buon andamento della domanda interna, dell'1,6% ha superato nettamente quella dell'export (+0,7%).
(Valentina Consiglio, Elvira Pollina, Luca Trogni)