Il Payout Ratio può essere molto utile per la propria strategia di investimento, nello specifico rappresenta la percentuale di utili distribuita agli azionisti sotto forma di dividendi. Quindi è un indicatore che valuta la sostenibilità di un'azienda di mantenere per tanti anni consecutivi un programma di pagamento dei dividendi.
Prima di visionare alcune delle solide aziende nelle varie fasce di Payout Ratio, dobbiamo sapere che questo rapporto serve principalmente a calcolare la parte dei ricavi di una società che, invece di essere reinvestita viene data ai propri investitori mediante dividendi.
Facendo un semplice esempio: un Payout Ratio inferiore al 100% indica che l'azienda distribuisce meno dei propri utili come dividendi, mantenendo una parte importante e reinvestirla nelle proprie attività. Al contrario, un Payout Ratio superiore al 100% indica che l'azienda distribuisce una quantità superiore ai propri utili in dividendi di quanto possa sostenere, e questo non è sempre un punto a favore perchè potrebbe essere considerata una pratica insostenibile e al tempo stesso dà indicazioni sul settore di appartenenza e soprattutto sulla capacità di generare profitti costanti nel tempo.
Inoltre, ci fornisce la possibilità di capire le reali condizioni finanziarie di una società ed anche il suo grado di maturazione:
- Con un alto Payout Ratio, si tratterà probabilmente di società mature e abbastanza stabili,
- Con un basso Payout Ratio si tratterà di società che hanno probabilmente grandi margini di crescita.
Ma non solo, ricordiamoci che i pagamenti dei dividendi segnalano in generale che l'azienda sta guadagnando abbastanza da condividere una parte dei suoi guadagni con gli azionisti, incoraggiando la fiducia nella gestione e strategia.
Ecco 10 titoli divisi per previsione % di Payout Ratio:
0-25%
- MasterCard, Visa
25-50%
- Johnson-Johnson, Broadcom
50-75%
PepsiCo, Generali (BIT:GASI), Enel (BIT:ENEI), Vodafone (LON:VOD)
75-90%
Snam (BIT:SRG)
+90%
Estee Lauder
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Mentre, andando nella sezione "analisi" la performance dei 10 titoli messi insieme, nell'ultimo anno, è stata molto positiva (+16%) ma hanno sotto performato il loro benchmark, segnalando che potrebbero avere ancora spazio al rialzo. Il rendimento medio dei dividendi si attesta al 3,7% ed i settori di cui fanno parte sono bilancio, beni di consumo di base e servizi pubblici per la maggiore. La distribuzione media dei possibili target da parte degli analisti è del +10% circa.
Classificando i titoli in base al rendimento nell'ultimo mese, troviamo nella prima posizione Estee Lauder, con un rialzo di oltre il 17%, che dal target medio del Fair Value sembra avere davanti a se ancora spazio di crescita (+19%) (vedi watchlist)
Visionando l’Health Score (salute finanziaria) di Estee Lauder, un indicatore che riassume migliaia di dati di bilancio in una semplice valutazione, la situazione sembra essere diversa dicendoci che presenta una performance finanziaria “discreta” con un punteggio di 2 su 5. Ad impattare maggiormente è stata la performance negativa dell'ultimo anno (-42%) e diversi dati che compongono la metrica "valore relativo"
Un punto importante è che presenta margini di profitto lordo "impressionanti", dimostrando la capacità di trattenere una parte significativa dei suoi ricavi dopo aver sottratto i costi diretti associati alla produzione dei beni o servizi venduti. Questo è generalmente considerato un segnale positivo, potere di determinazione dei prezzi e il potenziale di maggiori profitti netti.
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di asset, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore".