MILANO (Reuters) - La crescita del Pil italiano non andrà oltre lo 0,7% quest'anno e l'1,3% l'anno prossimo, in un contesto in cui l'economia mondiale mostra segnali di lieve rallentamento, complice l'incertezza legata alla Cina e alle economie emergenti.
E' quanto afferma l'Ocse nel documento di aggiornamento 'Interim economic Outlook'.
L'organizzazione parigina ha migliorato la prospettiva di crescita italiana per quest'anno, portandola 0,7% da 0,6% della stima di giugno, mostrandosi però più cauta del governo, che si appresta a rivedere al rialzo l'attesa per quest'anno a 0,7% a 0,9%, tornando alla crescita dopo un triennio di recessione.
Maggiore prudenza e una sfumatura di pessimismo si ravvisa anche per il 2016. Il premier Matteo Renzi ha annunciato che anche la proiezione di crescita per il prossimo anno, attualmente 1,4%, sarà rivista leggermente al rialzo, mentre per l'Ocse non si andrà oltre 1,3%, contro 1,5% della previsione di giugno.
"Le prospettive di crescita globale si sono indebolite leggermente dalla pubblicazione dell'Economic Outlook di giugno", si legge nel documento. La stima del Pil globale è stata ridotta a 3% da 3,1% indicato tre mesi fa.
"La marginale riduzione del tasso di crescita mondiale per il 2015 riflette in gran parte il deterioramento delle prospettive a breve termine delle economie emergenti", prosegue il rapporto.
La zona euro quest'anno crescerà dell'1,6% contro 1,5% dell'ultima previsione e nel 2016 dell'1,9%, due decimi in meno rispetto alla stima di giugno.
"La crescita complessiva nell'area euro sta migliorando, ma... la disoccupazione resta elevata e le pressioni interne sui prezzi sono deboli", è la sintesi.
Secondo i modelli Ocse, il blocco della valuta unica non avrebbe sfruttato a pieno le condizioni esterne favorevoli, come la debolezza dell'euro, i bassi tassi d'interesse e il crollo del greggio, che avrebbero dovuto produrre un crescita più alta di un punto percentuale.
Migliorate le aspettative per gli Stati Uniti: quest'anno, secondo l'Ocse, crescereanno del 2,4% contro 2% dell'ultima proiezione, mentre la stima del Pil cinese è stata abbassata a 6,7% da 6,8%.
"Negli Stati Uniti, i passi avanti nella chiusura dei gap su produzione e occupazione garantiscono il percorso verso l'alto dei tassi, ma a un ritmo molto graduale. Una comunicazione chiara contribuirà a minimizzare l'impatto della volatilità sui mercati finanziari", sottolinea l'Ocse alla vigilia del verdetto della Federal Reserve sui tassi d'interesse.
Pechino fa fronte a una "sfida politica", ovvero "sostenere la crescita promuovendo riforme strutturali e gestendo i rischi".
Ulteriori misure di supporto all'economia potrebbero essere necessarie e dovrebbero essere dirette ad aumentare la spesa sociale per sostenere i consumi e l'aggiustamento verso un modello di crescita più bilanciata.
(Elvira Pollina)