MILANO (Reuters) - L'Italia sta uscendo dalla recessione ma la ripresa è destinata a rimanere modesta, alla luce della bassa crescita dei salari e dell'alto livello di disoccupazione che stanno frenando i consumi più che negli altri Paesi della zona euro.
E' quanto si legge in una nota di aggiornamento del quadro macroeconomico italiano a cura dell'agenzia di rating Standard & Poor's.
"La ripresa in Italia è stata più debole rispetto ai partner della zona euro", sottolinea l'economista Jean-Micheal Six, capo economista per l'area Emea. "Il Pil reale è cresciuto dello 0,7% contro 1,2% dell'intera zona euro".
Secondo Standard & Poor's ci sono segnali di miglioramento delle esportazioni, ma una ripresa sostenibile richiederà un forte incremento degli investimenti, elemento che resta un'incognita vista la debolezza del settore bancario, gravato da un'enorme mole di sofferenze.
"Sin dalla fine del 2014 ci sono segni che l'economia sta tornando in vita, ma la strada verso il ritorno a tassi di crescita appena oltre 1,5% sarà lunga", conclude Six.
Il giudizio di Standard & Poor's sul merito di credito italiano è BBB-, con outlook stabile. Il prossimo pronunciamento dell'agenzia è fissato per il 13 novembre.
Per l'anno prossimo S&P's prevede una crescita del Pil italiano pari a 1,2% contro 1,6% stimato dal governo mentre, per quest'anno, la stima di crescita è di 0,7% contro 0,9% della stima dell'esecutivo, che ha appena rivisto al rialzo le prospettive di crescita per 2015 e 2016.