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Lavoro, ricorso Cgil a Ue contro legge: scardina contratto stabile

Pubblicato 05.08.2014, 14:48
Lavoro, ricorso Cgil a Ue contro legge: scardina contratto stabile

ROMA (Reuters) - La Cgil rende noto di aver presentato un ricorso alla Commissione europea contro la legge sul lavoro del governo Renzi sostenendo che il rinnovo del contratto a termine senza indicazione della ragione limiti la possibilità di ottenere un impiego stabile, in contrasto con la prevalente disciplina europea in materia.

Secondo la Cgil, la legge 78 "sposta la prevalenza della forma di lavoro dal contratto a tempo indeterminato al contratto a tempo determinato, in netto contrasto con la disciplina europea che, al contrario, sottolinea l'importanza della 'stabilità dell'occupazione come elemento portante della tutela dei lavoratori'".

Il decreto lavoro, prima gamba del Jobs act, è stato convertito in legge a metà maggio e rende più facile per le aziende fare uso dei contratti di apprendistato e a termine estendendo a tre anni la possibilità di rinnovi senza causale con multe per chi sfora il tetto di precari consentiti.

Quattro i punti principali su cui si basa il ricorso:

- la causalità per il ricorso ai contratti a termine rappresentava un argine contro un loro utilizzo improprio. Eliminarne la motivazione lascia spazio a usi impropri che penalizzano il lavoratore;

- il combinato disposto di acausalità, rinnovi e proroghe espone il lavoratore al rischio di non riuscire a firmare mai un contratto stabile con forti penalizzazioni soprattutto per over 50 e donne;

- si introduce un'assoluta discrezionalità rispetto ai licenziamenti;

- non c'è alcuna prova statistica che all'aumento della precarietà corrisponda un aumento dell'occupazione.

Secondo la Cgil, la Corte di Giustizia europea ha già emanato sentenze su normative analoghe, come quella greca, che pure faceva riferimento a contratti acausali di durata massima inferiore a quelli introdotti dalla riforma del lavoro italiana.

La vera partita per saggiare la capacità del governo di 'cambiareverso' sul mercato del lavoro, con una disoccupazione giovanile che ha superato il 40%, si gioca sul disegno di legge delega, attualmente all'esame del Senato, che ha l'ambizione di semplificare i contratti - oggi oltre 40 - e riformare gli ammortizzatori sociali.

I datori di lavoro da tempo chiedono di rendere meno severe le norme sui licenziamenti che, a loro parere, scoraggiano le assunzioni a tempo indeterminato.

L'idea del governo Renzi è quella di andare verso un contratto, se non unico principale, a tempo indeterminato e a tutele crescenti, per rendere più flessibile il mercato del lavoro come chiedono gli osservatori internazionali.

© Reuters. A worker carries peaches in a bucket at an orchard confiscated from the Camorra clan, or the local mafia, in Chiaiano next to Scampia, district of northern Naples

L'iter del testo, che nelle intenzioni del governo dovrebbe ottenere il via libera parlamentare entro l'anno per poi passare ai decreti attuativi, è rallentato dai lavori sulle riforme.

(Francesca Piscioneri)

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