(ANSA) - VENEZIA, 27 MAG - La rottamazione degli studi di settore prevista per il prossimo anno, secondo le disposizioni previste nel decreto che contiene la manovra correttiva ora in Parlamento, per molti "sarà la fine di un incubo": a dirlo il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo. Dopo 18 anni di vita, per la Cgia di Mestre, sono poco più di 3,5 milioni le partite Iva sottoposte ai 193 studi di settore attivati dall'Amministrazione finanziaria. E oltre il 73% dei contribuenti (pari a 2,6 milioni di attività) è congruo, ovvero rispetta le richieste avanzate dall'Amministrazione finanziaria in materia di ricavi. Negli anni gli studi di settore hanno garantito un grosso apporto di gettito alle casse del Stato. Dal 1998, anno della loro introduzione, al 2015 (ultimo dato disponibile), a fronte di 49,2 miliardi di euro di maggiori ricavi ottenuti attraverso l'adeguamento spontaneo in sede di dichiarazione dei redditi, questi si sono tradotti, secondo la Cgia, in 19,6 mld di tasse in più versate all'erario.