Investing.com - L’indice dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti è inaspettatamente salito a gennaio, ed anche i prezzi core sono aumentati più del previsto, secondo i dati ufficiali di questo mercoledì.
Nel report del Dipartimento per il Commercio si legge che l’indice dei prezzi alla produzione è salito di un dato destagionalizzato dello 0,1% il mese scorso, contro le aspettative di un calo dello 0,2% dopo la riduzione dello 0,2% a dicembre.
Su base annua, l’indice dei prezzi alla produzione è sceso dello 0,2% contro le aspettative di un calo dello 0,6% e dopo la riduzione dell’1,0% del mese precedente.
L’indice dei prezzi alla produzione core è salito ad un tasso destagionalizzato dello 0,4% a gennaio, più dello 0,1% previsto e dopo l’aumento dello 0,2% del mese prima.
I prezzi alla produzione core sono aumentati ad un tasso annuo dello 0,6% il mese scorso, al di sopra dello 0,4% previsto e dopo l’incremento dello 0,3% del mese precedente.
La Federal Reserve considera i prezzi core un indicatore migliore delle pressioni inflazionarie a lungo termine poiché escludono le categorie volatili di alimentari ed energetici.
Il cambio EUR/USD si attesta a 1,1116 da circa 1,1142 segnato prima dei dati, la coppia GBP/USD si attesta a 1,4287 da 1,4312 registrato precedentemente, mentre il cambio USD/JPY si attesta a 114,30 da 114,16 segnato in precedenza.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 96,95.
Intanto, i futures dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura positiva. I futures Dow schizzano dell’1,4%, i futures S&P 500 sono in salita dell’1,0%, mentre i futures Nasdaq 100 balzano dell’1,0%.
Sul mercato delle materie prime, i gold futures dell’oro sono scambiati a 1.206,80 dollari l’oncia troy, rispetto ai 1.203,60 dollari segnati prima dei dati, mentre il greggio si attesta a 29,83 dollari al barile dai 29,84 dollari registrati precedentemente.