Investing.com – Il dollaro USA è in calo contro lo yen per il secondo giorno questo mercoledì, in seguito alla preoccupazione del G7 sull’eccessivo movimento della valuta nipponica.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio USD/JPY ha toccato 92,83, il minimo da lunedì; successivamente il cambio si è attestato a 94,21 in calo dello 0,26%.
Supporto a breve termine a 92,16, minimo dell’8 febbraio e resistenza a breve termine a 94,39, massimo di martedì e di 2 anni e mezzo.
Lo yen inizialmente si è indebolito contro l’euro e contro il dollaro in seguito al comunicato giunto dal G7 che ha confermato la volontà di avere dei tassi di interesse determinati dai mercati, aggiungendo che la politica fiscale e monetaria non toccherà i tassi di cambio.
Successivamente la valuta nipponica è risalita, dopo che una fonte ufficiale del G7 ha dichiarato che il comunicato del Gruppo è stato male interpretato, avente lo scopo di segnalare un eccessivo movimento per lo yen.
Il comunicato è giunto in attesa del vertice dei ministri delle finanze del G20 nel corso della settimana, nel corso del quale probabilmente si parlerà di svalutazione delle valute competitive.
Intanto, il ministro delle finanze del Giappone Taro Aso ha dichiarato martedì che il Giappone al G20 riferirà la sia intenzione a mantenere le attuali politiche economiche e monetare contro la deflazione.
Gli investitori restano cauti in attesa dell’esito del vertice della Banca del Giappone di questo giovedì, nonostante si preveda che non saranno annunciate nuove misure di politica monetaria prima della nomina del nuovo Governatore.
Lo yen è in salita contro l’euro, con EUR/JPY in calo dello 0,23% a 125,44.
Nel corso della giornata la zona euro rilascerà i dati relativi alla produzione industriale, mentre gli USA rilasceranno i dati sulle vendite al dettaglio
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio USD/JPY ha toccato 92,83, il minimo da lunedì; successivamente il cambio si è attestato a 94,21 in calo dello 0,26%.
Supporto a breve termine a 92,16, minimo dell’8 febbraio e resistenza a breve termine a 94,39, massimo di martedì e di 2 anni e mezzo.
Lo yen inizialmente si è indebolito contro l’euro e contro il dollaro in seguito al comunicato giunto dal G7 che ha confermato la volontà di avere dei tassi di interesse determinati dai mercati, aggiungendo che la politica fiscale e monetaria non toccherà i tassi di cambio.
Successivamente la valuta nipponica è risalita, dopo che una fonte ufficiale del G7 ha dichiarato che il comunicato del Gruppo è stato male interpretato, avente lo scopo di segnalare un eccessivo movimento per lo yen.
Il comunicato è giunto in attesa del vertice dei ministri delle finanze del G20 nel corso della settimana, nel corso del quale probabilmente si parlerà di svalutazione delle valute competitive.
Intanto, il ministro delle finanze del Giappone Taro Aso ha dichiarato martedì che il Giappone al G20 riferirà la sia intenzione a mantenere le attuali politiche economiche e monetare contro la deflazione.
Gli investitori restano cauti in attesa dell’esito del vertice della Banca del Giappone di questo giovedì, nonostante si preveda che non saranno annunciate nuove misure di politica monetaria prima della nomina del nuovo Governatore.
Lo yen è in salita contro l’euro, con EUR/JPY in calo dello 0,23% a 125,44.
Nel corso della giornata la zona euro rilascerà i dati relativi alla produzione industriale, mentre gli USA rilasceranno i dati sulle vendite al dettaglio