ROMA (Reuters) - Due consiglieri dell'Istituto per le opere di religione, la cosiddetta "banca vaticana", si sono dimessi dall'incarico, e il portavoce della Santa Sede, dando oggi la notizia, ha parlato di "opinioni diverse".
Il tedesco Clemens Börsig e l'italiano Carlo Salvatori erano stati nominati da Papa Francesco nel consiglio di soprintendenza (l'equivalente del cda) dello Ior nell'estate 2014.
Nei giorni scorsi, dopo l'approvazione del bilancio annuale dell'istituto, ha annunciato la sala stampa del Vaticano, hanno presentato le dimissioni al presidente della Commissione cardinalizia di vigilanza, il cardinale Santos Abril y Castello.
Rispondendo alla domanda se le dimissioni siano state motivate da divergenze, padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa, ha risposto: "Evidentemente ci possono essere opinioni diverse su come si gestisce una banca. Poi questa non è una banca, è un istituto molto particolare. Delle importanti persone del mondo bancario possono avere anche delle lecite visioni differenti su che cosa è la gestione di una banca o di un istituto del genere come le sue finalità anche di servizio ecclesiale. Credo che la cosa sia abbastanza normale".
Börsig è stato membro del cda di Deutsche Bank dal 2000 al 2006 e poi presidente del suo consiglio di vigilanza dal 2006 al 2012.
Salvatori, unico italiano del consiglio Ior, è presidente della banca d'investimenti Lazard Italia dal 2010 e di Allianz (DE:ALVG) Spa dal 2012. E' stato anche AD di Unipol (MI:UNPI) Gruppo finanziario, presidente di UniCredit e vice presidente di Mediobanca (MI:MDBI), AD di Banca Intesa (MI:ISP), Cariplo, Banco Ambrosiano Veneto.
Per la loro sostituzione serviranno alcuni mesi, ha detto Lombardi, escludendo che le dimissioni siano legate al sequestro dei conti Ior di un imprenditore e accusato dalla Procura di Roma di bancarotta fraudolenta, di cui il Vaticano ha dato notizia sempre oggi.