Investing.com - L’indice dei prezzi al consumo (IPC) negli USA è rimasto invariato a luglio su base mensile, mentre l’aumento dei prezzi al consumo esclusi alimentari ed energetici ha deluso le attese, secondo quanto emerge dai dati ufficiali di questo martedì. I dati fanno scendere la pressione sulla Fed verso i futuri aumenti dei tassi.
Il Dipartimento per il Commercio USA ha dichiarato che i prezzi al consumo sono rimasti invariati a luglio dal mese scorso, contro le aspettative contro le previsioni di un aumento dello 0,1% e dopo l’aumento dello 0,2% di giugno.
Su base annua i prezzi al consumo sono saliti dello 0,8%, contro le aspettative di un aumento dello 0,9% e dopo l’aumento dell’1,0% di giugno.
I prezzi al consumo esclusi alimentari ed energetici sono aumentati dello destagionalizzato 0,1% a luglio, contro le previsioni di un aumento dello 0,2%.
L’IPC Core ha visto un aumento del 2,2% lo scorso mese, al di sotto delle aspettative di un aumento del 2,3%.
La Federal Reserve considera i prezzi core un indicatore migliore della pressione inflazionaria a lungo termine poiché escludono le categorie volatili di alimenti ed energia. La banca centrale mira ad un’inflazione core leggermente inferiore al 2%.
Subito dopo il report, rilasciato insieme ai dati sulle nuove costruzioni e sulle concessioni edilizie, il cambio EUR/USD si è attestato a 1,1304 da circa 1,1301 precedente al rilascio dei dati, la coppia GBP/USD è scambiata a 1,2983 da 1,2986, mentre il cambio USD/JPY sale a 99,81 da 99,77.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 94,61 da 94,53 segnato prima del report.
Intanto, i futures dei titoli azionari USA hanno segnato dei ribassi dopo i dati. I futures Dow scendono di 33 punti o dello 0,17%, i futures S&P 500 sono in calo di 4 punti o dello 0,18%, mentre i futures Nasdaq 100 segnano -8 punti o -0,16%.
Sul mercato delle materie prime, i futures dell’oro sono scambiati a 1.357,45 dollari l’oncia troy, contro i 1.359,75 dollari segnati prima dei dati, mentre il greggio scende a 45,80 dollari al barile dai 46,01 dollari precedenti.