Investing.com – L’Istat informa che nel quarto trimestre 2012 il PIL destagionalizzato e corretto per gli effetti di calendario è diminuito dello 0.9% rispetto al trimestre precedente e del 2.8% rispetto al quarto trimestre 2011.
Per l’anno 2013 la variazione sin qui registrata è negativa per l’1.0%. I dati risultano essere in linea con le stime pubblicate dall’Istituto il 14 febbraio 2013 che prevedevano una diminuzione congiunturale dello 0.9% ed un calo tendenziale del 2.7%.
Nel confronto dei dati attuali con quelli del trimestre precedente si evidenzia un calo dei consumi finali nazionali dello 0.5%, e dell’1.2% per gli investimenti fissi lordi, le importazioni sono diminuite dello 0.9% e le esportazioni sono invece aumentate dello 0.3%.
La diminuita domanda interna nazionale, al netto delle scorte, ha contribuito alla diminuzione del PIL per lo 0.6%, con la componente relativa ai consumi delle famiglie che ha comportato una flessione dello 0.4% e di quella relativa agli investimenti fissi lordi, dello 0.2%.
L’espansione della domanda estera ha comportato un apporto positivo dello 0.4% al dato finale. Il valore aggiunto generato registra una flessione composta per il 2.2% per quanto riguarda l’industria e dello 0.03% per quanto riguarda i servizi , è aumentato invece dello 0.6% in termini tendenziali per quanto riguarda l’agricoltura.
In termini tendenziali si è avuto un calo generalizzato nel valore aggiunto con una componente negativa del 7.3% nell’agricoltura, del 6.3% nelle costruzioni, del 4.1% nell’industria e dell’1.6% nei servizi.
Per l’anno 2013 la variazione sin qui registrata è negativa per l’1.0%. I dati risultano essere in linea con le stime pubblicate dall’Istituto il 14 febbraio 2013 che prevedevano una diminuzione congiunturale dello 0.9% ed un calo tendenziale del 2.7%.
Nel confronto dei dati attuali con quelli del trimestre precedente si evidenzia un calo dei consumi finali nazionali dello 0.5%, e dell’1.2% per gli investimenti fissi lordi, le importazioni sono diminuite dello 0.9% e le esportazioni sono invece aumentate dello 0.3%.
La diminuita domanda interna nazionale, al netto delle scorte, ha contribuito alla diminuzione del PIL per lo 0.6%, con la componente relativa ai consumi delle famiglie che ha comportato una flessione dello 0.4% e di quella relativa agli investimenti fissi lordi, dello 0.2%.
L’espansione della domanda estera ha comportato un apporto positivo dello 0.4% al dato finale. Il valore aggiunto generato registra una flessione composta per il 2.2% per quanto riguarda l’industria e dello 0.03% per quanto riguarda i servizi , è aumentato invece dello 0.6% in termini tendenziali per quanto riguarda l’agricoltura.
In termini tendenziali si è avuto un calo generalizzato nel valore aggiunto con una componente negativa del 7.3% nell’agricoltura, del 6.3% nelle costruzioni, del 4.1% nell’industria e dell’1.6% nei servizi.