ROMA (Reuters) - Nel terzo trimestre 2015, si sono registrati in Italia 247.000 occupati in più su anno, con un tasso di disoccupazione sceso su base congiunturale all'11,7% (da 12,3%) e di occupazione al 56,7% (+0,8 punti).
Tuttavia, l'incremento è concentrato tra i dipendenti "soprattutto a termine (+182.000 in un anno) il cui aumento riguarda chi ha un contratto fino a 6 mesi; la crescita tendenziale del lavoro a tempo indeterminato (+59.000) è dovuta soltanto agli uomini e agli ultra 50enni".
Lo dice Istat nella sua rilevazione trimestrale sul mercato del lavoro.
A livello destagionalizzato poi, il recupero dell'occupazione ha subito una battuta d'arresto: il +0,1% (+32.000 unità) di agosto-ottobre è infatti una sintesi tra l'incremento di agosto e i cali di settembre e ottobre (-0,2%).
La crescita congiunturale degli occupati nel trimestre ha interessato esclusivamente gli uomini e soltanto i lavoratori dipendenti (+0,3%, 51.000 persone), con un incremento del 4,5% della componente a termine (107.000 unità) e un calo dei dipendenti a tempo indeterminato (-0,4%, 55.000 unità).
Per il secondo trimestre consecutivo si riducono i divari territoriali: oltre la metà della crescita dell'occupazione è concentrata nel Mezzogiorno (+136.000 in un anno).
Dopo il forte calo dell'occupazione giovanile in tutti gli anni della crisi, il numero di occupati di età 15-34 anni torna a crescere (56.000, +1,1%) insieme all'aumento del tasso di occupazione (dal 39,5% al 40,2%).