ROMA (Reuters) - L'Inps ha liquidato nei primi nove mesi dell'anno 109.796 pensioni di anzianità/anticipate, in crescita "di due volte e mezzo" su anno per effetto della legge Fornero che ha innalzato bruscamente i requisiti per lasciare il lavoro facendo slittare l'accesso alla pensione di molti soggetti dal 2014 al 2015.
Lo rileva l'istituto previdenziale nei dati sul monitoraggio 2014/III trimestre 2015.
"Si rileva un incremento consistente del peso della componente anzianità/anticipate nei primi nove mesi del 2015 rispetto all'anno 2014 sia nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (dove la percentuale di pensioni di anzianità/anticipate sul totale delle decorrenti passa dal 22% del 2014 al 34% del 2015), sia nelle gestioni dei lavoratori autonomi (dove tale percentuale passa complessivamente dal 17% al 27%)", scrive Inps.
"L'incremento rilevato dipende essenzialmente dalla normativa introdotta con la legge 214/2011 che, avendo aumentato i requisiti contributivi per il diritto alla pensione anticipata, ha di fatto causato un blocco dei pensionamenti di anzianità: nel 2015 un numero consistente di soggetti ha potuto raggiungere la maggiore anzianità richiesta per questo tipo di trattamento", precisa la nota.
Per quanto riguarda le donne, inoltre, un notevole incremento dei trattamenti di anzianità è determinato dalla scelta dell'opzione donna.
Infine, sono 45.579 le pensioni liquidate in regime di salvaguardia decorrenti nel 2014 e nei primi nove mesi del 2015.