Investing.com - Il prezzo del gas naturale è in salita questo martedì, dopo aver toccato il minimo di tre settimane, mentre gli investitori monitorano le previsioni a breve termine per valutare la forza della domanda del carburante.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del gas naturale con consegna ad aprile sono scesi a 2,649 dollari per un milione di BTU, un livello che non si registrava dal 10 febbraio, per poi attestarsi a 2,713 nella mattinata degli scambi USA, in salita di 1,5 centesimi, o dello 0,54%.
Supporto a 2,638 dollari per milione di BTU, minimo dal 10 febbraio, e resistenza a 2,753 dollari, massimo dal 2 marzo.
Ieri i prezzi del gas naturale con consegna ad aprile sono scesi di 3,6 centesimi o dell’1,32%, a 2,698 dollari, dopo che le previsioni meteo hanno mostrato condizioni più miti in gran parte degli USA nella seconda settimana di marzo.
Gli investitori ribassisti puntano sulle temperature meno rigide e sul conseguente calo della domanda del gas naturale come combustibile per il riscaldamento.
Il picco della domanda per il consumo di gas negli USA è il periodo compreso tra novembre e marzo.
La scorte totali di gas naturale relative alla scorsa settimana ammontano a 1,938 mila miliardi di piedi cubici,l’1,5% al di sotto della media quinquennale per questo periodo dell’anno.
La scorsa primavera le scorte sono scese oltre il 55% in meno della media quinquennale. Tuttavia i prezzi sono scesi di quasi il 40% da metà novembre, tra un aumento della produzione ed un calo della domanda in questo inizio inverno inaspettatamente mite.
Si prevede che il report sulle scorte dell’Energy Information Administration, atteso per il 5 marzo mostri un calo di 220 miliardi di piedi cubici per la settimana terminata il 27 febbraio, per via della recedente ondata polare che ha sostenuto la domanda.
La media quinquennale per questa settimana è di un calo di 116 miliardi di piedi cubici. Le scorte erano scese di 189 miliardi nella stessa settimana dello scorso anno.
Sul Nymex, il greggio con consegna ad aprile è salito di 7 centesimi, o dello 0,14%, a 49,66 dollari al barile, mentre il petrolio da riscaldamento con consegna ad aprile è salito dell’1,74% a 1,920 dollari a gallone.