Investing.com - La crescita del Prodotto Interno Lordo italiana negli ultimi 18 anni si ferma a 4 punti percentuali, nettamente inferiore agli altri paesi dell’Unione europea.
La Germania, infatti, è cresciuta del 26,5%, la Francia ha visto un +25,2%, mentre la Spagna ha fatto ancora meglio: +34,7%. La crescita dell’Area Euro, inoltre, ha visto una media del +29,7%, dato calcolato senza il “contributo” italiano.
I dati sono emersi da uno studio realizzato dalla CGIA, la quale ha evidenziato come dall’inizio del 2000 fino al 2018, il Pil è cresciuto mediamente dello 0,2% ogni anno. I risultati hanno indicato, inoltre, come nei due ventenni precedenti (anni ’80 e ’90) la crescita era stata del 2%, mentre gli anni del “boom” (‘60 e ‘70), l’aumento era addirittura del 4,8% medio annuo.
Confrontando i dati con la situazione pre-crisi del 2008, l’Italia non sembra essere ancora uscita dalla crisi, in quanto il Pil risulta a -4%, mentre la Grecia è in ritardo del 23,8%, unici paesi ancora indietro.
Le previsioni
“Come sostengono molti esperti, siamo in una fase di stagnazione secolare”, spiega il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo “e le previsioni, purtroppo, non lasciano presagire nulla di buono. L’economia mondiale sta rallentando, manifestando evidenti segnali di incertezza e di sfiducia in tutta l’area dell’euro che, comunque, in questi ultimi 18 anni è cresciuta del 30 per cento; 7 volte in più dell’incremento registrato dall’Italia. Bassa produttività del sistema paese, deficit infrastrutturale, troppe tasse e una burocrazia ottusa ed eccessiva sono le principali cause di questo differenziale con i nostri principali partner economici”.
Intanto, per giovedì prossimo 31 gennaio sono attesi i dati sul PIL italiano, con gli esperti che prevedono una crescita economica che potrebbe attestarsi allo 0,3% su base annuale, in frenata rispetto al precedente dato dello 0,7%.
Se come segnalato dal Presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, la crescita economica della zona euro sta rallentando, l’Italia resta nettamente al di sotto dei dati economici comunitari. Sempre giovedì, infatti, sono attesi anche i dati della zona euro, con il Pil annuale previsto a +1,2%, inferiore al precedente 1,6%, ma nettamente superiore al dato italiano.