Di Ambar Warrick
Investing.com - L’attività manifatturiera cinese si è contratta a gennaio, dipingendo un quadro meno roseo dell’economia rispetto ai dati ufficiali pubblicati all’inizio della settimana, mentre il Paese riemerge da tre anni di blocco anti-COVID.
L’indice dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero di Caixin (PMI) ha registrato un valore di 49,2 a gennaio, superiore al valore di 49,0 di dicembre, ma ancora inferiore alle stime di 49,5. Un valore inferiore a 50 indica contrazione.
I dati sono in contrasto con la lettura governativa pubblicata martedì, che ha mostrato che l’indice PMI manifatturiero cinese è tornato in territorio di espansione dopo tre mesi in calo.
L’indagine Caixin si differenzia da quella governativa per la sua portata, in quanto l’indagine governativa si rivolge alle grandi imprese statali, mentre Caixin si concentra sulle piccole imprese private.
Tuttavia, l’indagine Caixin ha rilevato che l’attività manifatturiera è migliorata rispetto al mese precedente, dopo l’allentamento della maggior parte delle misure di contenimento della COVID-19. La produzione è comunque diminuita a causa della pandemia.
Sebbene a gennaio la Cina abbia segnato un chiaro allontanamento dalla sua politica zero-COVID, il Paese è ancora alle prese con la peggiore epidemia di COVID-19 mai registrata.
Anche la domanda esterna di beni cinesi rimane debole a causa del rallentamento della crescita economica in tutto il mondo, ha rilevato l’indagine Caixin. Tuttavia, le imprese sono diventate più ottimiste per il futuro, poiché le catene di approvvigionamento locali si sono stabilizzate e l’attività si è avvicinata alla normalità grazie all’allentamento delle restrizioni anti-COVID.
“Nel complesso, la pandemia ha continuato a pesare sull’economia a gennaio. L’offerta e la domanda si sono indebolite, la domanda estera è stata fiacca, l’occupazione è diminuita e la logistica non si è ripresa del tutto... Ma l’ottimismo nel settore ha continuato a migliorare, poiché le imprese si aspettavano una ripresa economica post-Covid”, ha dichiarato in una nota Wang Zhe, economista senior del Caixin Insight Group.
La Cina ha allentato la maggior parte delle misure anti-COVID e ha riaperto le frontiere dopo tre anni di blocchi intermittenti che hanno bloccato l’attività economica. Il governo ha anche ribadito di recente che intende sostenere la crescita economica locale con ulteriori misure di spesa.
Ma il Paese sta ancora affrontando un numero di contagi a livelli quasi record, il che potrebbe potenzialmente interrompere l’attività.
Pesano inoltre i timori sull’economia globale, in quanto la potenziale recessione degli Stati Uniti e l’aumento delle restrizioni commerciali sulle aziende cinesi potrebbero ostacolare una potenziale ripresa quest’anno.