PARIGI (Reuters) - Le nuove previsioni economiche della Commissione Ue, che mettono l'Italia in coda al gruppo dei 28 sulla crescita con un debito che continua a salire, non sorprendono e rispecchiano quelle del governo, secondo il ministro dell'Economia Giovanni Tria.
Il ministro ha detto che le stime di Bruxelles non tengono conto della crescita congiunturale del Pil pari a +0,2% nei primi tre mesi dopo la recessione dell'ultima parte del 2018, e degli impegni presi dal governo per contenere il deficit il prossimo anno.
Le stime Ue "veramente corrispondono alle previsioni fatte nel nostro Def quindi ce l'aspettavamo", ha detto Tria a margine di una conferenza a Parigi.
"Sembra che ci sia un leggero minore ottimismo per l'anno prossimo ma ...c'è da tenere presente che le previsioni della Commissione sono state chiuse prima dei dati del primo trimestre del Pil italiano, che non erano negativi".
Nelle stime di primavera pubblicate oggi la Commissione ha rivisto al ribasso di un decimo la stima del Pil 2019 e 2020, con un orizzonte di 0,1% su quest'anno e 0,7% il prossimo, in entrambi i casi la performance è più deludente dell'intera zona euro. Il governo italiano vede una crescita del Pil allo 0,2% quest'anno e allo 0,8% il prossimo.
Bruxelles torna a stigmatizzare la piaga del debito pubblico, cresciuto rispetto al Pil nel 2018 a 132,2% e visto lievitare secondo le nuove stime a 133,7% quest'anno e a 135,2% il prossimo.
Il deficit del 2019 vede una previsione governativa di 2,4% a fronte di un 2,5% di Bruxelles, che sale al 3,5% nel 2020 a politiche invariate.
Secondo Tria, la Commissione ragiona a politiche vigenti non incorporando quindi un aumento dell'Iva da circa 20 miliardi qualora il governo non trovasse soluzioni alternative per ridurre il deficit a 2,1%.
"Su questo punto mi sembra più una previsione politica che economica, ma non drammatizzerei", ha detto Tria.