WASHINGTON (Reuters) - Gli occupati Usa sono cresciuti moderatamente a settembre, con il tasso di disoccupazione sceso a un minimo di quasi 50 anni del 3,5%, il che potrebbe alleviare i timori dei mercati finanziari di un'economia sull'orlo della recessione tra persistenti tensioni commerciali.
Il rapporto mensile sull'occupazione a cura del dipartimento del Lavoro diffuso oggi, tuttavia, ha mostrato che la crescita dei salari mensili è rimasta invariata e che gli occupati nel settore manifatturiero sono diminuiti per la prima volta in sei mesi, mentre il settore retail ha continuato a perdere posti di lavoro.
Il dato arriva dopo una serie di indicatori economici deboli, tra cui un crollo dell'attività manifatturiera di settembre al minimo da oltre 10 anni e un forte rallentamento della crescita del settore dei servizi, a livelli che non si vedevano dal 2016.
Tra segnali che la guerra commerciale in corso da 15 mesi tra l'amministrazione Trump e la Cina si sta riversando sull'economia, la continua forza del mercato del lavoro funge da fondamentale cuscinetto contro la recessione. La guerra commerciale sino-statunitense ha danneggiato la fiducia delle imprese, zavorrando investimenti e manifattura.
I lavoratori non agricoli sono aumentati di 136.000 unità il mese scorso. La lettura di agosto è stata rivista al rialzo, con 168.000 nuovi posti di lavoro invece dei 130.000 calcolati in precedenza.
Il conteggio iniziale di agosto ha probabilmente risentito di un'anomalia stagionale dovuta agli studenti che hanno lasciato i lavori estivi per tornare a scuola. Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto un aumento di 145.000 posti di lavoro a settembre.
Indipendentemente dalla continua moderata crescita dell'occupazione e dal forte calo del tasso di disoccupazione (3,5% da 3,7% di agosto, minimo da dicembre 1969), gli economisti si aspettano che la Federal Reserve tagli i tassi di interesse almeno un'altra volta quest'anno, data l'incertezza della politica commerciale.