LONDRA (Reuters) - Il fondatore di WikiLeaks Julian Assange dovrebbe poter uscire liberamente dall'ambiasciata ecuadoregna a Londra e dovrebbe essere risarcito per i quasi tre anni e mezzo di "detenzione arbitraria".
E' quanto ha concluso una commissione Onu chiamata ad esprimersi sul caso, dopo che Assange si è rifugiato nell'ambasciata nel giugno 2012 per evitare un'inchiesta per violenza sessuale in Svezia.
Sia la Gran Bretagna che la Svezia negano che Assange sia stato privato della sua libertà, sottolineando che è entrato nell'ambasciata volontariamente.
Assange si era appellato alla commissione Onu, il cui parere non è vincolante, dicendo di essere un rifugiato politico i cui diritti sono stati violati non essendo in grado di stabilirsi in Ecuador.
"Il Working Group on Arbitrary Detention ritiene che le varie forme di privazione della libertà a cui è stato sottoposto Julian Assange costituiscano una forma di detenzione arbitraria", si legge in una nota.
Il ministro degli Esteri britannico Philip Hammond ha definito "ridicole" le conclusioni della commissione.
"Assange è un latitante che si nasconde dalla giustizia nell'ambasciata dell'Ecuador. Può uscire quando vuole. Ma dovrà affrontare la giustizia in Svezia se sceglierà di farlo. Francamente si tratta di una conclusione ridicola da parte del gruppo di lavoro e noi la respingiamo".