Investing.com - I futures dell’oro sono in calo per il secondo giorno consecutivo questo mercoledì, con gli investitori che preferiscono la relativa sicurezza del dollaro nei timori di una crisi del debito della zona euro.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad agosto sono stati scambiati a 1.240,45 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea, in calo dello 0,25% sulla giornata.
I prezzi Comex sono scesi dello 0,6% nella seduta, al minimo della seduta di 1.236,05 dollari l’oncia troy.
Supporto 1.180,35 dollari l’oncia troy, il minimo del 28 giugno, il livello più basso dal 3 agosto 2010.
I futures dell’oro hanno trovato supporto a 1.180,35 dollari l’oncia troy, il minimo di venerdì e minimo di 34 mesi e resistenza a breve termine a 1.276,05, massimo del 26 giugno.
Il dollaro USA è salito al minimo di 5 settimane contro l’euro ed ha rinnovato i timori sulla gestione dei problemi finanziari nei paesi della zona euro che hanno pesato sul sentimento dei mercati.
Il rendimento dei titoli portoghesi a 10 anni è salito all’8,01% dal 6,539% di martedì, in seguito alle dimissioni di ieri del Ministro delle finanze Vitor Gaspar.
Intanto funzionari della zona euro hanno dichiarato iere che la Grecia ha tre giorni per raggiungere un accordo con la troika, al fine di assicurarsi la prossima tranche di fondi di salvataggio durante in vertice dei ministri delle finanze dell’eurogruppo.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,1%, a 83,91,il livello più alto dal 29 maggio.
Un dollaro più forte pesa solitamente sull’oro, poiché riduce l’attrattiva del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari delle altre valute.
I traders dell’oro attendono i dati USA di venerdì sull’occupazione non agricola per avere delle indicazioni sui progressi del mercato del lavoro.
Qualsiasi miglioramento nell’economia statunitense potrebbe confermare le aspettative di una riduzione dell’allentamento da parte della Federal Reserve nei prossimi mesi.
Nel secondo trimestre il metallo prezioso ha perso circa il 23%, segnando il maggiore calo trimestrale nella speculazione che la Federal Reserve possa iniziare a ritirare il proprio programma di acquisti nei prossimi mesi.
Probabilmente i futures dell’oro segneranno un calo del 26% quest’anno, in tal caso si tratterebbe del peggiore calo dal 1981, dopo essere salito in ognuno degli ultimi 12 anni.
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre ha segnato +0,6% a 19,42 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre è salito dello 0,2% a 3,149 dollari la libbra.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad agosto sono stati scambiati a 1.240,45 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea, in calo dello 0,25% sulla giornata.
I prezzi Comex sono scesi dello 0,6% nella seduta, al minimo della seduta di 1.236,05 dollari l’oncia troy.
Supporto 1.180,35 dollari l’oncia troy, il minimo del 28 giugno, il livello più basso dal 3 agosto 2010.
I futures dell’oro hanno trovato supporto a 1.180,35 dollari l’oncia troy, il minimo di venerdì e minimo di 34 mesi e resistenza a breve termine a 1.276,05, massimo del 26 giugno.
Il dollaro USA è salito al minimo di 5 settimane contro l’euro ed ha rinnovato i timori sulla gestione dei problemi finanziari nei paesi della zona euro che hanno pesato sul sentimento dei mercati.
Il rendimento dei titoli portoghesi a 10 anni è salito all’8,01% dal 6,539% di martedì, in seguito alle dimissioni di ieri del Ministro delle finanze Vitor Gaspar.
Intanto funzionari della zona euro hanno dichiarato iere che la Grecia ha tre giorni per raggiungere un accordo con la troika, al fine di assicurarsi la prossima tranche di fondi di salvataggio durante in vertice dei ministri delle finanze dell’eurogruppo.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,1%, a 83,91,il livello più alto dal 29 maggio.
Un dollaro più forte pesa solitamente sull’oro, poiché riduce l’attrattiva del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari delle altre valute.
I traders dell’oro attendono i dati USA di venerdì sull’occupazione non agricola per avere delle indicazioni sui progressi del mercato del lavoro.
Qualsiasi miglioramento nell’economia statunitense potrebbe confermare le aspettative di una riduzione dell’allentamento da parte della Federal Reserve nei prossimi mesi.
Nel secondo trimestre il metallo prezioso ha perso circa il 23%, segnando il maggiore calo trimestrale nella speculazione che la Federal Reserve possa iniziare a ritirare il proprio programma di acquisti nei prossimi mesi.
Probabilmente i futures dell’oro segneranno un calo del 26% quest’anno, in tal caso si tratterebbe del peggiore calo dal 1981, dopo essere salito in ognuno degli ultimi 12 anni.
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre ha segnato +0,6% a 19,42 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre è salito dello 0,2% a 3,149 dollari la libbra.