27 novembre (Reuters) - L'azionario cinese è in territorio negativo oggi e pesa sui mercati asiatici, a causa di una nuova stretta regolatoria e degli utili industriali in calo.
L'indice MSCI, che non comprende Tokyo, alle 8,20 perde l'1,12%. L'indice Nikkei ha chiuso in calo dello 0,3%.
L'autorità cinese che regola il mercato borsistico ha chiesto alle agenzie di intermediazione nazionali di smettere di finanziare gli acquisti azionari dei clienti con swap e altri contratti over-the-counter, hanno riferito a Reuters due fonti a diretta conoscenza della vicenda.
"Dopo un rimbalzo di oltre il 20% dal punto più basso, c'è bisogno di capitale fresco per mantenere la fase di rialzo (nell'azionario cinese), ma le recenti misure varate dal governo per il deleverage hanno diffuso timori", commenta Zhou Lin, analista di Huatai Securities.
Pesano sul sentiment anche i dati odierni che mostrano come gli utili delle industrie cinesi siano scesi del 4,6% a ottobre, quinto mese consecutivo di calo.
Sotto pressione lo yuan, al livello più basso da quasi tre mesi in attesa che lunedì il Fondo monetario internazionale decida se inserirlo nel suo paniere di valute.
Alcuni osservatori temono che l'impegno di Pechino nell'ambito delle riforme e della liberalizzazione del mercato potrebbe raffreddarsi se lo yuan entrerà nel paniere dell'Fmi.
SHANGHAI ha chiuso in calo del 5,5%, la più consistente perdita percentuale su base giornaliera dallo scorso 25 agosto. Per la settimana l'indice è sceso del 5,3%, il risultato peggiore dalla fine di agosto.
In calo HONG KONG. Prada perde il 2,14% circa.
Chiusura in calo per TAIWAN e SEUL, e anche per SYDNEY zavorrata dai settori materie prime e banche.
In marginale rialzo invece MUMBAI: a favorire il sentiment la speranza che il governo voglia trovare un compromesso con l'opposizione per far passare una riforma fondamentale riguardante la tassazione su beni e servizi (Gst).