NEW YORK (Reuters) - Euro/dollaro complessivamente stabile, poco sotto la soglia di 1,20, con gli operatori cauti nel prendere nuove posizioni in attesa della pubblicazione domani dei dati di agosto sui prezzi al consumo Usa.
Nel corso della seduta il cambio si è mosso entro un corridoio alquanto stretto, compreso tra 1,1960 e 1,1994; venerdì scorso, all'indomani dell'ultimo meeting Bce, l'euro/dollaro era salito fino a 1,2092, massimo da gennaio 2015.
"I dati di inflazione Usa saranno un test significativo per le possibilità di ripresa del dollaro" commenta lo strategist di Ing Viraj Patel, aggiungendo che in assenza di rilevanti sorprese positive l'attuale contesto tende a penalizzare il biglietto verde nei confronti delle altre divise.
Oggi intanto i dati sui prezzi alla produzione Usa hanno mostrato in agosto un incremento del 2,4% tendenziale, più consistente dell'1,9% del mese precedente ma leggermente inferiore al 2,5% atteso dagli economisti.
Il dollaro cede leggermente nei confronti dello yen, pur tenendo in area 110, ampiamente sopra i minimi da novembre toccati solo la settimana scorsa a 107,33.
Rallenta la sterlina, che ha registrato un minimo intraday sul dollaro a 1,3253 dopo aver superato nella prima mattinata quota 1,33, toccando un massimo da un anno a 1,3328. Il cambio tratta ora in area 1,3275.
I dati di ieri sull'inflazione britannica, oltre il 2% in agosto, hanno riacceso le attese per un intervento restrittivo della Banca d'Inghilterra (anche se non già nel meeting di domani); a raffreddare la speculazione sono tuttavia arrivati questa mattina i numeri sui salari, che appaiono ancora in ritardo rispetto al rafforzamento dei prezzi al consumo.