Investing.com - Il prezzo del greggio scende questo mercoledì, gli investitori attendono i nuovi dati settimanali sulle scorte commerciali di greggio statunitensi per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale di oro nero e quanto velocemente i livelli di produzione continueranno ad aumentare.
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale ufficiale sulle scorte relativo alla settimana terminata l’8 giugno oggi alle 10:30 ET (14:30 GMT), nelle aspettative di un calo di 1,4 milioni di barili.
Gli analisti prevedono inoltre un incremento di 443.000 barili delle scorte di benzina, mentre le scorte di prodotti raffinati dovrebbero salire di 200.000 barili.
I dati forniranno inoltre nuove indicazioni su quanto velocemente continueranno a salire i livelli della produzione della nazione. La produzione USA (grazie all’estrazione da scisto) si attesta al massimo storico di 10,8 milioni di barili al giorno.
Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte di greggio statunitensi sono salite di 833.000 barili la scorsa settimana.
Dal report API è emerso inoltre un aumento di 2,3 milioni di barili delle scorte di benzina, mentre le scorte di prodotti raffinati sono salite di 2,1 milioni di barili.
Ci sono spesso grosse differenze tra le stime API ed i dati ufficiali dell’EIA.
Il greggio USA di riferimento, il West Texas Intermediate WTI, con consegna a luglio, scende di 44 centesimi, o dello 0,7%, a 65,92 dollari al barile sul New York Mercantile Exchange alle 3:50 ET (07:50 GMT).
Intanto, il greggio Brent con consegna ad agosto, il riferimento globale, è in calo di 49 centesimi, o dello 0,7%, a 75,39 dollari al barile sull’ICE Futures Europe Exchange.
I trader del greggio continuano a valutare i possibili esiti del vertice dei principali produttori questo mese.
L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC) si incontrerà presso la sede di Vienna insieme al paese non membro dell’OPEC, la Russia, il 22 giugno per discutere della politica di produzione.
I produttori OPEC e non-OPEC stanno riducendo la produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno, per spingere i prezzi e far diminuire le scorte globali in eccesso. L’accordo è iniziato nel gennaio 2017 e dovrebbe scadere alla fine del 2018.
Tuttavia, Arabia Saudita e Russia hanno affermato che i tagli potrebbero essere allentati, in seguito alle richieste dei consumatori fra cui Stati Uniti, Cina ed India, al fine di supportare la domanda globale per via del calo delle forniture da Venezuela ed Iran.