SINTRA (Reuters) - Dietro un "ottimismo di facciata" i funzionari della Banca centrale europea sono sempre più preoccupati che il protrarsi delle tensioni commerciali internazionali abbia ricadute negative sulla ripresa economica della zona euro. Il timore è inoltre -- riferiscono fonti della banca centrale -- che una guerra commerciale possa in qualche modo compromettere il percorso di normalizzazione della politica monetaria intrapreso da Francoforte dopo anni di politica ultraespansiva.
Il clima dominante del forum annuale organizzato dalla Bce nella cittadina collinare di Sintra, in Portogallo, è apparso comunque improntato alla massima calma.
Soltanto giovedì della scorsa settimana Mario Draghi ha rimosso la maggiore incognita su cui i mercati si interrogavano da tempo, annunciando per fine anno la chiusura del programma degli acquisti Qe arrivati ormai a un totale di 2.600 miliardi di euro.
Il presidente Bce è riuscito a veicolare il messaggio in maniera talmente 'dovish' da tenere perfettamente sotto controllo il movimento del cambio e dei rendimenti.
Secondo i retroscena forniti dalle fonti, tra i banchieri centrali prevale però la preoccupazione che la sfida aperta da Donald Trump nei confronti dei principali partner commerciali degli Stati Uniti possa gettare un'ombra sulle prospettive di crescita e sulla dinamica della politica monetaria.
"Il protezionismo avrà un impatto maggiore di quel che si stima in questo momento" riferisce una fonte.
"Anche il percorso di normalizzazione dei tassi potrebbe costituire un rischio. Non credo che i mercati lo abbiano del tutto scontato e un giorno o l'altro si sveglieranno" continua.
No comment da parte Bce.
Sempre secondo alcune fonti vicine alla banca centrale, persino le ultime stime trimestrali dello staff su crescita e inflazione -- pubblicate soltanto giovedì scorso -- potrebbero rivelarsi eccessivamente ottimiste.
"Basta guardare agli indici anticipatori che continuano a sorprendere al ribasso: nelle nuove proiezioni c'è un ottimismo di facciata" riferisce una seconda fonte.