--------------------------------------------------------------- INDICE ORE 8,45 VAR% CHIUSURA 2009 MS A-P exJ <.MIAPJ0000PUS> 434,65 -1,11 416,54 HONG KONG <.HSI> 21.801,62 -1,61 21.872,50 SINGAPORE <.FTSTI> 3.001,28 -0,52 2.897,62 TAIWAN <.TWII> 8.111,57 -0,74 8.188,11 SEOUL <.KS11> 1.734,49 -0,54 1.682,77 SHANGHAI COMP <.SSEC> 3.133,039 -1,02 3.277,14 SYDNEY <.AXJO> 4.984,700 -0,34 4.870,64 INDIA <.BSESN> 17.581,93 -0,32 17.464,81 ---------------------------------------------------------------
MILANO, 16 aprile (Reuters) - Le principali piazze dell'area Asia-Pacifico si muovono tutte al ribasso, dopo che ieri l'indice dell'area ha toccato il massimo degli ultimi 22 mesi.
Sugli indici pesano i timori per la ripresa dell'economia americana e per la situazione finanziaria della Grecia, che hanno ridotto l'appetito per il rischio degli investitori.
Queste preoccupazioni, sommate alla forte richiesta di bond dei mercati emergenti, hanno sostenuto il prezzo del debito di alcuni paesi della regione e rafforzato il dollaro contro le valute asiatiche. Sale invece lo yen sia contro l'euro che il dollaro.
Wall Street ieri ha terminato la seduta in leggero rialzo,
ma dopo l'annuncio dei risultati di Google
Intorno alle 8,45 italiane, l'indice MSCI delle Borse asiatiche <.MIAPJ0000PUS>, che esclude Tokyo, cede l'1,11%, mentre il Nikkei <.N225> ha chiuso in calo dell'1,52%.
HONG KONG <.HSI> è tra le piazze peggiori, con i costruttori in forte ribasso dopo che Pechino ha adottato nuove misure per frenare l'impennata dei prezzi delle case. Il settore farmaceutico è invece in controtendenza, grazie a un outlook positivo e alle previsioni di crescita della spesa sanitaria cinese.
In calo anche SHANGHAI <.SSEC>, a causa dell'impatto negativo dei titoli immobiliari. Oggi sono stati lanciati i primi futures sugli indici azionari cinesi.
SEOUL <.KS11> ha chiuso in ribasso dello 0,54%, zavorrata dagli esportatori e dai titoli delle compagnie aeree.
SYDNEY <.AXJO> cede lo 0,34%, con i titoli bancari che annullano i guadagni della prima parte della giornata e i minerari che risentono dei deboli prezzi dei metalli.