MILANO (Reuters) - MILANO, 22 gennaio (Reuters) - Mercato obbligazionario italiano in rialzo, in un contesto complessivamente favorevole al comparto dei titoli di Stato della zona euro, alla luce dell'indebolimento delle prospettive di crescita.
** Il rallentamento del ciclo economico, in presenza di numerose incognite, tra cui la disputa commerciale sino-americana e le modalità della Brexit, potrebbero indurre la Banca centrale europea a una maggiore prudenza nella normalizzazione della politica monetaria alla luce del generalizzato peggioramento delle prospettive di crescita.
** Il consiglio dell'istituto centrale di Francoforte si riunirà domani e giovedì, quando sarà comunicato l'esito della riunione, che il presidente Mario Draghi illustrerà in conferenza stampa.
** Possibile che venga preparato il terreno per il lancio di una nuova tornata di finanziamenti a lungo termine destinati alle banche, finalizzati al mantenimento di un orientamento molto accomodante in questa fase.
** D'altra parte, la domanda monstre per il nuovo decennale spagnolo, che ha raggiunto 46 miliardi di euro, conferma in questa fase l'appetito degli investitori per la carta della cosiddetta periferia della zona euro, dopo l'emissione record del Btp 15 anni la settimana scorsa.
** Intorno alle 11, il tasso del decennale italiano scende a 2,74% da 2,77% del finale di seduta di ieri, mentre lo spread con l'analoga scadenza del Bund scende a 254 punti base da 258 punti base del finale di seduta di ieri.
** L'obbligazionario italiano continua a beneficiare della tregua sui conti pubblici siglata con Bruxelles a ridosso di Natale, anche se l'impianto della manovra potrebbe rivelarsi già superato, alla luce del rallentamento della crescita, che secondo Bankitalia e Fondo monetario non andrà oltre lo 0,6% contro 1% fissato dal governo.
** Da Bruxelles, dove oggi prende parte all'Ecofin, il minsitro dell'Economia Giovanni Tria ha sottolineato come sia totalmente sbagliato discutere ora di una manovra correttiva per quest'anno.
** Secondo quanto riporta 'la Repubblica', il 7 febbraio tuttavia Bruxelles, diffondendo le previsioni di crescita per i vari Paesi, allineerà la propria proiezione per Roma a quella di Bankitalia e Fmi (0,6%), o forse sarà addirittura più prudente, ma nessuna richiesta di correzione aggiuntiva verrà formalizzata prima di maggio.