MILANO (Reuters) - Dopo una partenza positiva, a metà mattina la carta italiana inverte la rotta, unica insieme alla Grecia nel panorama obbligazionario della zona euro, in un contesto di generalizzata avversione per il rischio.
** A zavorrare in particolar modo l'Italia le prospettive per la crescita. Secondo un'operatrice, la revisione delle stime di crescita di cui ha parlato il 'Sole 24 ore' in edicola stamane ha pesato sull'obbligazionario italiano. Per il quotidiano, il governo si appresta a ridurre allo 0,1%, dall'1% stimato solo a dicembre, la proiezione di crescita del Pil a politiche invariate di quest'anno, con un deficit che di conseguenza lievita a 2,4%.
** In mattinata inoltre l'istituto di ricerca economica Prometeia e Confindustria hanno rivisto al ribasso le propie stime di crescita per il 2019.
** A completare il quadro, dal lato macro, gli indici relativi alla fiducia dei consumatori e delle imprese di marzo hanno mostrato una nuova contrazione.
** Più in generale, alla base del sentimento di avversione per il rischio, ci sono i timori per il rallentamento della crescita globale e l'incertezza sulla Brexit. In giornata il Parlamento britannico sarà chiamato a esprimersi su una serie di proposte alternative in relazione alla Brexit.
** Segnali ancora una volta accomodanti sono giunti dal presidente della Bce Mario Draghi che da Francoforte ha detto che l'istituto potrebbe ulteriormente rinviare un rialzo dei tassi di interesse se necessario e considerare provvedimenti per mitigare gli effetti dei tassi di interesse negativi.
** In questo contesto il Tesoro ha collocato 6 miliardi di euro del Bot semestrale con un rendimento in calo a -0,062% da -0,007% dell'asta precedente, al minimo da aprile 2018.
** Attorno alle 11,50, il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto a 10 anni si attesta a 260 punti base dai 249 del finale di seduta dopo un picco a 262 punti, massimo da fine febbraio. In parallelo, il tasso del decennale sale a 2,54% da 2,47% dell'ultima chiusura, con un picco a 2,56%, massimo da metà marzo. Il tasso del Bund decennale è sceso ai minimi di due anni e mezzo, a -0,06%.
** "Quello di oggi è un mercato che sorprende: il Btp era partito bene ma poi abbiamo visto vendite da parte degli investitori domestici concentrate sul tratto a 7 e 10 anni, mentre la parte lunghissima della curva tiene meglio", spiega un altro operatore da Milano aggiungendo che i volumi sono buoni.
** "Mi aspettavo che la forza che vediamo sulla carta 'core' e su quella semi-periferica potesse trascinare anche la nostra, ma non è stato così", aggiunge.
** Sul primario della zona euro, la Germania ha collocato 2,433 miliardi nell'asta del Bund decennale con tassi in calo