Difficile auspicare una risoluzione a breve termine delle divergenze sui dazi: il surplus commerciale è strategico per la Cina che punta a diventare la prima potenza tecnologica mondiale
Costruire una flotta di livello mondiale per sfidare gli Stati Uniti, investire nell’intelligenza artificiale e tenere sotto scacco i suoi vicini del Pacifico richiede ingenti risorse in dollari. Ed è quello che Pechino riesce a sostenere grazie al suo poderoso surplus commerciale con Washington. Ecco perché, secondo diversi osservatori, sebbene proprio in questi giorni siano previsti nuovi importanti incontri al vertice, risolvere le divergenze sulle politiche commerciali, di investimento e industriali entro il 1 ° marzo, come hanno annunciato a Buenos Aires nel corso del G20 i presidenti Donald Trump e Xi Jinping, è un obiettivo molto ambizioso considerando la complessità dei problemi. Vediamo insieme perché. Cominciamo ad inquadrare i quattro teatri operativi nei quali la Cina si muove per raggiungere o superare gli Stati Uniti come la superpotenza globale preminente: la penisola coreana, il Mar Cinese Meridionale, la corsa al dominio dell’intelligenza artificiale e, soprattutto, la situazione di stallo sul commercio.
FOCUS SULLA COREA DEL NORD
In passato i presidenti degli Stati Uniti hanno permesso a Pechino di sviluppare i programmi di armi nucleari e missili della Corea del Nord. Ma ora che proprio quell’armamentario costituisce una minaccia diretta per il continente americano, Trump ha risposto coordinando severe sanzioni internazionali. Peccato che la Cina e la Russia abbiano permesso alla Corea del Nord di aggirare gli aspetti critici di tali sanzioni, consentendo al presidente nordcoreano Kim Jong-un di rallentare la denuclearizzazione anticipata prevista dall’accordo quadro tra Nord Corea e Stati Uniti...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge