Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo lunedì 22 agosto:
1. Titoli globali misti, riflettori sul discorso della Yellen a Jackson Hole
I futures dei titoli azionari statunitensi puntano ad un’apertura stabile questo lunedì mattina, con gli investitori che attendono il vertice dei banchieri centrali globali previsto questa settimana a Jackson Hole, Wyoming, dove la Presidente della Fed Janet Yellen potrebbe far luce sulle prospettive sui tassi.
Intanto, i titoli azionari europei e britannici sono al rialzo negli scambi di metà mattina, mentre i traders restano cauti in vista del vertice della Federal Reserve a Jackson Hole, continuando a tenere d’occhio il prezzo del greggio.
I mercati asiatici hanno chiuso al ribasso: gli investitori si sono mantenuti cauti in attesa del discorso della Presidente della Federal Reserve Janet Yellen a Jackson Hole di venerdì.
2. Dollaro in salita dopo i commenti della Fed
Il dollaro sale contro le altre principali valute questo lunedì, dopo le parole del vice presidente della Fed Stanley Fischer secondo cui l’economia statunitense è vicina al raggiungimento degli obiettivi della banca centrale di una piena occupazione e di un’inflazione al 2%.
Il discorso di Fischer è solo l’ultimo di una serie di simili dichiarazioni da parte di funzionari della Fed. La scorsa settimana, il presidente della Fed di San Francisco John Williams, il presidente della Fed di New York William Dudley ed il presidente della Fed di Atlanta Dennis Lockhart hanno dichiarato che non è escluso un aumento dei tassi a settembre.
Secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed, gli investitori prevedono solo una probabilità del 15% di un aumento dei tassi a settembre, in salita dal 6% segnato all’inizio della settimana scorsa. La possibilità di un aumento dei tassi a dicembre è pari a circa il 52%, rispetto al 46% di venerdì.
3. Kuroda promuove un nuovo intervento
Le aspettative che la Banca del Giappone possa tagliare ulteriormente i tassi portandoli ancor di più in territorio negativo in occasione del vertice di politica monetaria del mese prossimo sono aumentate in seguito ai commenti del Governatore della BoJ Haruhiko Kuroda.
In un’intervista rilasciata ieri al giornale Sankei, Kuroda ha affermato che la politica dei tassi negativi della banca centrale, introdotta all’inizio dell’anno, non ha ancora raggiunto il culmine.
Il dollaro sale di quasi lo 0,05% contro lo yen a 100,70, staccandosi ancora dal minimo di otto settimane di 99,50 segnato all’inizio della scorsa settimana.
4. Il greggio interrompe la salita, dubbi per la recente impennata
Il prezzo del greggio interrompe il balzo durato sette giorni questo lunedì, staccandosi dal massimo di otto settimane, con gli investitori che hanno bloccato i guadagni in seguito alla straordinaria impennata di questo mese, che secondo gli analisti non è stata giustificata dai fondamentali.
Il greggio USA crolla di 83 centesimi, o dell’1,69%, a 48,27 dollari al barile negli scambi odierni, mentre il Brent registra un crollo di 97 centesimi, o dell’1,89% a 49,91 dollari.
I futures del greggio sono schizzati di quasi 10 dollari al barile dall’inizio di agosto, tra le speculazioni che l’Arabia Saudita ed altri membri dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio il mese prossimo possano raggiungere un accordo per un congelamento della produzione con i paesi non - OPEC, con la Russia in testa.
Tuttavia gli analisti fanno notare che le aspettative di un intervento da parte dell’OPEC in occasione del vertice di settembre sono basse.
5. L’oro crolla al minimo di 2 settimane
Il prezzo dell’oro va sotto pressione negli scambi di questo lunedì, toccando il minimo di due settimane, mentre il dollaro schizza tra le indicazioni che la Federal Reserve potrebbe alzare i tassi di interesse già il mese prossimo.
Sul Comex, l’oro tocca il minimo della seduta di 1.335,40 dollari l’oncia troy, il minimo dal 9 agosto. Il prezzo si è poi attestato a 1.337,35 dollari, in calo di 8,85 dollari, o dello 0,66%.
Il metallo prezioso risente dell’andamento dei tassi USA, il cui aumento farebbe salire il costo di investimenti senza rendimento come i lingotti, facendo schizzare il dollaro.