Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo martedì 6 settembre:
1. Il prezzo del Brent scende, ridotto l’ottimismo per l’accordo tra Arabia Saudita e Russia
Il prezzo del greggio Brent è in calo questo martedì, mentre inizia a ridursi l’ottimismo per l’accordo tra Arabia Saudita e Russia mirato a stabilizzare il mercato del greggio.
Il greggio Brent con consegna a novembre scende di 33 centesimi, o dello 0,7%, a 47,30 dollari al barile alle 5:54 ET (09:54 GMT).
Il Brent è schizzato di oltre il 5% ieri, raggiungendo il massimo intraday di 49,40 dollari dopo che l’Arabia Saudita e la Russia hanno annunciato di voler collaborare per supportare il mercato. Tuttavia, il prezzo ha poi ridotto i guadagni chiudendo ben lontano dal massimo giornaliero dal momento che la notizia ha deluso i traders, che si aspettavano un congelamento della produzione.
Intanto, il greggio USA si attesta a 44,94 dollari al barile, con un balzo di 50 centesimi, o dell’1,1%, al di sopra del valore segnato venerdì. Il prezzo del Nymex ha subito un’impennata di oltre 2,00 dollari, o del 5% ieri, al massimo giornaliero di 46,53 dollari. Gli scambi sono stati ridotti ieri per via del Labor Day negli Stati Uniti.
2. Riflettori sul settore dei servizi USA per avere indicazioni sulla tempistica dell’aumento dei tassi della Fed
I mercati attendono i nuovi dati statunitensi per capire se l’economia sia abbastanza forte da consentire un ulteriore inasprimento monetario nei prossimi mesi.
L’Institute of Supply Management rilascerà i dati del mese di agosto sull’attività del settore dei servizi alle 10:00 ET (14:00 GMT) di oggi. L’indice dovrebbe essere sceso di 0,5 punti a 55,0. Un valore al di sopra di 50,0 indica espansione.
I dati sono particolarmente importanti dopo quelli dell’ISM sull’attività del settore manifatturiero della scorsa settimana che hanno mostrato un’inattesa contrazione.
Secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com, esiste una possibilità del 27% di un aumento dei tassi in occasione del vertice del 20 e 21 settembre.
Sebbene si siano ridotte le probabilità di un aumento dei tassi a breve termine, gli investitori credono ancora che la Fed possa alzare i tassi almeno una volta quest’anno, probabilmente a dicembre.
3. Titoli azionari globali misti, riflettori sulla Fed e sul greggio
I futures dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura in lieve rialzo questo martedì, con gli investitori rientrati dal lungo weekend del Labor Day che attendono i dati economici per avere indicazioni sulla tempistica del prossimo aumento dei tassi della Fed.
Intanto, i titoli azionari europei e britannici oscillano tra lievi rialzi e ribassi negli scambi altalenanti di metà mattina, con i traders che tengono d’occhio l’andamento del prezzo del greggio.
Questa mattina, le borse asiatiche hanno chiuso al rialzo, nonostante il calo dei titoli azionari australiani dopo l’ultima decisione di politica monetaria della banca centrale del paese.
4. La RBA mantiene invariati i tassi di interesse
La Reserve Bank of Australia ha lasciato invariato il tasso di interesse di riferimento all’1,50% come previsto ed ha annunciato che resterà invariato per il momento, grazie ai segnali di una crescita persistente nonostante le difficoltà globali.
Il vertice di politica monetaria è stato l’ultimo da presidente per il governatore Glenn Stevens, che questo mese andrà in pensione. Il suo posto verrà preso dal suo attuale vice, Philip Lowe, il cui ruolo sarà invece ricoperto da Guy Debelle.
L’aussie ha toccato il massimo di 0,7654 contro il dollaro USA, il massimo dal 26 agosto. Il cambio si è poi attestato a 0,7640, in salita di quasi lo 0,8%.
5. Bayer alza l’offerta per l’acquisizione di Monsanto a 65 miliardi di dollari
Il colosso tedesco Bayer AG ieri ha annunciato che le trattative con Monsanto proseguono e che è ora intenzionato ad offrire più di 65 miliardi di dollari per l’acquisizione del gigante mondiale delle sementi.
In una dichiarazione di Bayer si legge che la compagnia è pronta ad offrire 127,50 dollari ad azione, il 2% in più rispetto all’offerta precedente di 125 dollari ad azione.
A luglio, la Bayer ha rilanciato l’offerta di 122 dollari ad azione a 125 dollari per convincere la Monsanto ad impegnarsi di più. La Monsanto ha poi rifiutato l’offerta di 125 dollari ad azione, affermando però di essere disponibile per nuove trattative con la compagnia tedesca e con altre compagnie.
Il titolo di Monsanto (NYSE:MON) schizza di quasi il 3% negli scambi pre-market di Wall Street, mentre Bayer (DE:BAYGN) scende a Francoforte.