Keith Wade, chief economist di Schroders (LON:SDR), ritiene che la minaccia sui dazi con il Messico serva in realtà a Trump per ottenere un taglio dei tassi
La guerra dei dazi è uno degli argomenti del giorno, tuttavia le politiche protezionistiche negli Stati Uniti non sono nate con l’elezione di Donald Trump. Il protezionismo, infatti, ha caratterizzato lungamente la politica Usa, si può dire sin dalla sua costituzione, e raggiunse un apice all’indomani del crollo di Wall Street del 1929.
DAZI E STATI UNITI, UNA LUNGA STORIA
Reed Smooth, senatore mormone dello Utah, attribuiva la crisi all’eccesso di importazioni e riteneva che occorresse salvare i posti di lavoro americani. Con il supporto di un deputato dell’Oregon, Willis Hawley, mise a punto la Smoot-Hawley Tariff Act che aumentava in misura significativa 890 tariffe doganali e che fu ratificata nel 1930 dal presidente Herbert Hoover, nonostante una petizione firmata da oltre mille economisti. I nuovi dazi determinarono una vera e propria guerra commerciale: una ventina di paesi reagirono con misure analoghe e l’effetto fu una riduzione di due terzi degli scambi mondiali e un peggioramento delle condizioni dell’economia; il nuovo presidente, Franklin Delano Roosevelt, fu così costretto a varare nel 1934 una nuova legge che riduceva i dazi e promuoveva la liberalizzazione degli scambi...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge