di Giuseppe Fonte
ROMA (Reuters) - Le commissioni speciali di Camera e Senato inizieranno domani mattina alle 12,15 con il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, il ciclo di audizioni che prelude all'esame del Documento di economia e finanza (Def) in aula, tra giovedì 10 e venerdì 11 maggio.
Dopo Padoan saranno sentiti dalle 18,00 i magistrati della Corte dei Conti e i rappresentanti del Cnel.
Mercoledì 9 maggio dalle 10,00 sarà la volta di Istat, Banca d'Italia (11,00), Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) (12,00)e le associazioni di comuni e province.
Il Def conferma una stima di crescita a +1,5% quest'anno e riduce a +1,4% da +1,5% la previsione del 2019 (+1,3% nel 2020).
L'indebitamento netto è visto scendere all'1,6% nel 2018 e allo 0,8% nel 2019, il debito dal 130,8% di quest'anno al 128% del prossimo.
In attesa che dalle consultazioni al Quirinale si chiarisca se vi siano maggioranze in grado di sostenere un governo, i partiti continuano a confrontarsi sull'aumento di Iva e accise in programma da gennaio 2019, che andrebbe disinnescato con una manovra.
"Non dobbiamo aspettare neanche la formazione del governo. C'è il Def e lì dentro l'aumento va scongiurato e poi fissato in un provvedimento di legge", ha detto oggi il leader del Movimento cinque stelle, Luigi Di Maio, proponendo di anticipare la manovra del 2019 a prima dell'autunno.
PER EVITARE AUMENTO IVA SERVONO OLTRE 30 MLD
Sterilizzare le imposte indirette richiede 12,4 miliardi nel 2019 e circa 19 nel 2020 ma in realtà l'entità della manovra sarà quasi certamente superiore.
Bisogna tener conto infatti del quadro a politiche invariate, cioè delle spese ancora non stanziate da leggi in vigore ma che, nella prassi, sono rifinanziate di anno in anno. Esempi tipici sono le missioni militari all'estero, la manutenzione di strade e ferrovie e i fondi all'Università e alle scuole private.
La sezione II del Def quantifica queste voci in 3,599 miliardi nel 2019 e 6,940 miliardi l'anno successivo.
Il valore minimo delle risorse da trovare si aggira quindi sui 16 miliardi l'anno prossimo e sui 26 miliardi nel 2020.
La manovra potrebbe anche lievitare se i partiti trovassero un terreno di convergenza su misure di politica economica.
L'occasione sarà l'esame in aula delle risoluzioni al Def.
Gli scenari sono due: o i gruppi concordano un testo unico oppure ogni forza politica presenta la propria risoluzione senza che nessuna sia approvata a maggioranza.