MILANO/ROMA (Reuters) - Il governo Conte punta ad alzare il target del deficit/pil 2019 in area 1,4% rispetto allo 0,8% previsto nella nota di aggiornamento del Def (NaDef) approvata dal governo Gentiloni.
Lo dicono due fonti vicine alla situazione.
"Il Tesoro punta ad alzare il deficit del 2019 a quota 1,3/1,4% e ciò si traduce in un margine di circa 0,6 punti di Pil assumendo il deficit tendenziale allo 0,8% del Def", spiega una delle due fonti.
Le risorse, pari a circa 11 miliardi, serviranno -- aggiunge -- a disinnescare gli aumenti Iva, per i quali occorrono 12,5 miliardi.
Alla Commissione Ue questa scelta sarebbe presentata "come incremento una tantum che non impatta sul saldo strutturale".
Se Bruxelles non considererà però il mancato aumento dell'Iva misura one off, "il saldo strutturale sale di 0,6 punti percentuali rispetto all'ultima NaDef" commenta l'altra fonte.
"Quindi c'è una richiesta di flessibilità di pari portata" aggiunge.
Congelare la spesa corrente in termini nominali, come ha spiegato il ministro dell'Economia Giovanni Tria alla Camera, comporta poi tagli per circa 10 miliardi nel 2019 in base al profilo tendenziale del Def.
Per il momento non sono note le possibili coperture.
L'altro problema riguarda l'andamento del Pil che influenza il trend del deficit/pil 2019.
Rispetto all'1,4 previsto dal governo Padoan per il 2019, questa settimana Prometeia e Standard % Poor's hanno tagliato la loro stima all'1,2%, Ref all'1,1%.
E già le stime del 2018 all'1,2% per Ref e Prometeia, all'1,3% per S&P sono inferiori all'1,5% della NaDef e quindi con un impatto negativo sui conti pubblici di fine anno.
Non è stato possibile avere un commento dal Tesoro.
Il governo ha tempo fino a settembre per approvare le nuove stime di finanza pubblica che poi vengono trasmesse alla Commissione europea.
(Giuseppe Fonte, Luca Trogni)