L'euro è sceso dello 0,3% nelle prime ore delle contrattazioni asiatiche dopo la vittoria del Nuovo Fronte Popolare al secondo turno delle elezioni legislative francesi. La coalizione di sinistra si è aggiudicata 182 seggi all'Assemblea Nazionale, su un totale di 577.
Ensemble, la coalizione di Emmanuel Macron, ha conquistato 168 seggi. Sebbene i mercati si siano recentemente rafforzati quando è sembrato chiaro che l'estrema destra del Rassemblent National non sarebbe riuscito ad ottnenere la maggioranza assoluta in Parlamento, sul futuro c'è grande incertezza. La coalizione guidata da Jordan Bardella e Marine Le Pen ha ottenuto 143 seggi, anche se gli investitori hanno ora nuovi motivi di preoccupazione.
"I partiti che si oppongono all'estrema destra hanno ricevuto un forte sostegno - ha dichiarato a Reuters Simon Harvey, responsabile delle analisi di FX di Monex Europe -. Ma fondamentalmente, dal punto di vista del mercato, non c'è alcuna differenza in termini di risultato. Ci sarà un vuoto per quanto riguarda la capacità legislativa della Francia".
I mercati notoriamente non amano l'incertezza e la scena politica francese è attualmente tutt'altro che stabile. Con un Parlamento senza maggioranza assoluta e poca chiarezza sulle possibili coalizioni, sembra probabile una forma di governo di minoranza o di "coabitazione", in cui il potere è condiviso tra un primo ministro e un presidente di partiti opposti. Un'eventualità che porterebbe a uno stallo legislativo.
Inoltre l'alleanza di sinistra del Nuovo Fronte Popolare (NFP) non è nota per la sua cautela sul piano della spesa pubblica. Di recente Jean-Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise, uno dei partiti della coalizione, ha dichiarato che potrebbero essere emanati decreti per abrogare la riforma pensionistica di Macron e aumentare il salario minimo francese.
La coalizione vorrebbe anche aumentare del 10% gli stipendi dei dipendenti pubblici e i sussidi per gli alloggi, oltre ad assumere più insegnanti e personale sanitario. Queste misure comporterebbero un aumento progressivo della spesa pubblica di 150 miliardi di euro, coperti in parte da una maggiore tassazione sui redditi più alti.
I piani della coalizione per la spesa pubblica hanno spaventato i mercati, soprattutto se si considera l'attuale stato di salute delle finanze francesi. Resta da vedere se la coalizione riuscirà a rimanere unita dopo aver spinto il Rassemblement National al terzo posto nel secondo turno delle legislative. Pur essendo il principale partito della coalizione, La France Insoumise rappresenta solo una parte della sinistra: nelle trattative per formare un nuovo governo ci potrebbero essere dei tentativi di aggirare del tutto il partito di Melenchon.
Nel 2023 il deficit pubblico della Francia è stato del 5,5%, un deciso incremento rispetto al 4,8% dell'anno precedente e un valore significativamente superiore all'obiettivo del governo del 4,9%. Il governo di Macron si era impegnato a portare il deficit al di sotto del 3% del pil entro il 2027, in linea con gli obiettivi dell'Ue.
Alexandre Ouizille, funzionario del Nuovo Fronte Popolare, ha dichiarato prima del voto di domenica che il suo partito non aumenterà il deficit, aggiungendo però che "non lo ridurremo".