Versione originale di Laura Sánchez – traduzione a cura di Investing.com
Investing.com - Dopo la brusca frenata di ieri con la chiusura negativa Wall Street, oggi i mercati europei stanno prendendo fiato e si sono tinti di verde, sostenuti dal "rovescio" di Trump sulla sua sfida alla Cina e dall'annuncio di un'estensione di tre mesi a Huawei prima dell'imposizione di sanzioni.
Perché Trump si è ritirato? Secondo Bankinter (MC:BKT), il motivo è "consentire a Huawei una transizione nelle sue catene di fornitura. Sarà possibile ancora acquistare dai fornitori e aggiornare il software dei terminali esistenti. Questo attenua un po' l'impatto, valutando al contempo le conseguenze a lungo termine”.
Per Renta Markets, "l'idea è quella di dare ai produttori di telecomunicazioni che lavorano con Huawei il tempo di cercare alternative”.
Ma, attenzione, questa estensione è sfumata. "Huawei è autorizzata ad acquistare prodotti fabbricati negli Stati Uniti per mantenere le sue reti esistenti e fornire aggiornamenti software ai telefoni esistenti, anche se è ancora vietato acquistare parti e componenti statunitensi per fabbricare nuovi prodotti senza l'approvazione di licenze che possono essere negate", ha detto Link Securities.
La Cina rivede i suoi "minerali rari”
Una cosa è chiara: la Cina non è disposta a sottrarsi alle minacce di Trump. Ieri, il presidente cinese Xi Jinping e il suo vice primo ministro, Liu He, hanno visitato un impianto di minerali rari, "che ha scatenato il timore che la Cina si rivalga contro gli Stati Uniti", hanno commentato da Banca March.
Questi esperti sottolineano che "gli Stati Uniti dipendono dall'80% della Cina per l'importazione di minerali rari, essenziali per la produzione di elettrodomestici, compresi telefoni e sistemi di armi utilizzati dall'esercito americano. Questo timore, ad esempio, si è riflesso soprattutto nei risultati in borsa dei Apple (NASDAQ:AAPL), che dipende fortemente da questi componenti. Ricordiamo che ieri Apple ha superato il 3% delle perdite”.
"Gli investitori hanno interpretato la decisione presa dalle aziende americane, tra cui Alphabet e Qualcomm, come un ulteriore passo nella direzione sbagliata, rendendo quasi inevitabile che la Cina risponda, adottando anche misure restrittive per le aziende americane che operano nel paese, allontanando ulteriormente le due grandi potenze e rendendo loro impossibile raggiungere un accordo in ambito commerciale nel breve termine", ha detto Link Securities.
"La notizia arrivata dalla Cina non è stata positiva, con la stampa ufficiale molto belligerante, con proclami nazionalisti e attacchi al governo degli Stati Uniti", aggiungono questi analisti.
Il motivo della famosa proroga
Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti pubblicherà un elenco di aziende che sono attualmente - per 90 giorni - esenti dall'obbligo di non trasferire tecnologia alle aziende cinesi, tra cui Huawei.
"Questa misura, annunciata ieri all'ultimo minuto, che sospende per il momento gli annunci delle multinazionali americane, sarà interpretata dagli investitori come una concessione del governo americano per riprendere i negoziati commerciali con la Cina, nel tentativo di non deteriorare ulteriormente i rapporti. Così, durante questi tre mesi di 'tregua', entrambi i paesi potrebbero raggiungere un accordo, che porterebbe il governo degli Stati Uniti ad ammorbidire la sua posizione con alcune società cinesi, in cui, per qualche tempo, vede minacce alla sicurezza nazionale", spiegano in Link Securities.
Per José Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets, "il principale motivo rialzista è il fatto che Trump, rendendosi conto del pasticcio che ha fatto con le sanzioni contro Huawei in meno di 24 ore, si ritira. E' molto chiaro che Trump non vuole che il mercato azionario scenda e quando le sue decisioni rendono i mercati nervosi reagisce immediatamente.
"Non crediamo che questo cambierà nulla nel conflitto tra i due paesi e stiamo parlando anche di qualcosa di temporaneo. Ieri è apparso molto chiaro che quando Trump interviene sulla guerra commerciale, anche le aziende americane soffrono molto. Nelle guerre commerciali non ci sono mai vincitori, ci sono solo perdenti", aggiunge.