LONDRA (Reuters) - Non si arresta la caduta dei prezzi dei prodotti petroliferi, che scivolano sui minimi da quattro anni, affossati dai nuovi timori riguardanti la crescita mondiale.
Dal giugno scorso il benchmark del Brent ha perso oltre il 28%.
La discesa dell'inflazione cinese ai minimi da cinque anni e la flessione dei prezzi alla produzione Usa per la prima volta da oltre un anno hanno ulteriormente innervosito dei mercati già in agitazione per le nuove turbolenze politiche in Grecia, che hanno mandato a picco le borse.
Il Venezuela ha chiesto che si tenga una riunione straordinaria dell'Opec prima del meeting ufficiale, in programma il prossimo 27 novembre, ma diverse fonti hanno detto che è improbabile che la proposta venga accolta.
Ulteriore pressione sui prezzi deriva dai segnali di abbondanza delle scorte Usa: oggi, comunque, è in calendario la pubblicazione del dato ufficiale sulle riserve di Washington, con gli analisti che prevedono un incremento di 2,8 milioni di barili.
Attorno alle 11,30 italiane, il futures sulle consegne di Brent si attesta a 83,02 dollari il barile (-0,76 dollari), dopo aver oscillato fra 82,72 e 83,45 dollari. Il contratto di riferimento sul greggio leggero Usa perde 1,24 dollari, a 80,54 dollari il barile, dopo aver oscillato tra 80,29 e 81,18 dollari.